Giovanni Gona convocato in Nazionale Dilettanti nell’amichevole contro l’Ungheria. La soddisfazione del Ragusa Calcio

Giovanni Gona, orgoglio ragusano. Il giovane difensore del Ragusa è stato convocato in Nazionale Dilettanti per l’amichevole che l’Italia giocherà contro l’Ungheria. La notizia è giunta in sede ieri, ed è stata accolta con enorme soddisfazione dal presidente Rimmaudo e dal DS Cesare Sorbo. È la prima volta che un ragusano che veste la maglia biancoazzurra viene convocato in Nazionale Dilettanti. Un motivo di orgoglio per tutta la società che ha lavorato alacremente in questi anni nel settore giovanile lanciando numerosi giovani in prima squadra e dando opportunità ad altri ragazzi di trovare spazio in altre realtà calcistiche.
Lunedì prossimo, subito dopo l’impegno casalingo che il Ragusa avrà contro l’Orlandina, Giovanni Gona dovrà trovarsi a Coverciano, dove inizierà il ritiro con la Nazionale italiana in vista del test contro la nazionale ungherese. Alla prima chiamata del CT azzurro che lo ha voluto osservare da vicino, quella di oggi rappresenta in tassello di rilevanza non indifferente per un ragazzo che la società azzurra ritiene di straordinaria serietà.
“Sono molto soddisfatto per la convocazione di Gona in Nazionale – dichiara il presidente Rimmaudo – e spero che il ragazzo possa avere tutte le fortune che un giocatore serio come lui che merita. Per noi oltre ad essere motivo di orgoglio, è anche un motivo in più per lavorare sui giovani, anche in vista del futuro della squadra se dovesse arrivare la promozione in serie D.”
Anche il ds Sorbo, ha voluto esprimere il suo commento: “Credo che la convocazione di Gona giunga in un momento molto importante per la nostra società, visti gli ottimi risultati che abbiamo acquisito nell’ultimo anno agonistico. Gona per noi rappresenta il futuro. Lo scorso anno quando mi hanno affidato la direzione, ho subito puntato su Gona, ed è stato uno dei primi giocatori che ho fortemente voluto in questo gruppo. La sua convocazione non è altro che il frutto di un lavoro da parte nostra, ma anche di una certa maturità che il ragazzo ha raggiunto con sacrifici e con molta umiltà.”

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