MODICA, L’UDC ALLA RICERCA DEL CONSENSO PERDUTO. DRAGO FA APPELLO ALL’ORGOGLIO DEI SUOI

E’ la sala arancio dell’hotel “Principe d’Aragona” il direttivo cittadino dell’Udc, che ha traslocato dai locali comunali del PalAzasi. Udc all’anno “zero” dopo la pausa estiva e la tornata elettorale delle Amministrative. “Ma non siamo un partito allo sbando – ci tiene a precisare il segretario cittadino Gino Veneziano -. Siamo un partito che, come tanti altri, ha i suoi problemi, i suoi momenti difficili, i suoi contrasti interni. Ma non per questo siamo alla deriva. Anzi, tutt’altro. Stasera – ha detto ancora il segretario cittadino – siamo qui per ripartire”. Presente Peppe Drago, presente Piero Torchi, assente Pino Lavima ed il gruppo dei “dissidenti”, di coloro i quali cioè avevano criticato la gestione del partito in queste settimane e si erano dichiarati “indipendenti”. Come in una famiglia che vede litigare i fratelli, è il padre che deve fare la “voce grossa”. Ed il “padre”, per l’Udc, è Peppe Drago. “Orgoglio! Ripartiamo e riportiamo questo partito ad essere la casa di tutti – ha esordito il leader -. Dobbiamo essere orgogliosi di essere l’Udc. E’ necessario tirare fuori l’orgoglio di essere stati artefici dei successi di Modica. Con questo orgoglio non possiamo continuare a subire i linciaggi pubblici di chi amministra oggi e riversa tutte le responsabilità su di noi. A Modica – ha continuato ancora Drago – non c’è prospettiva. Questa amministrazione non ha prospettive. Dobbiamo riappropriarci di quel ruolo di “intermediari” tra i problemi ed i cittadini”. Singolare la richiesta di Drago: “Serve una sede, nuova e centrale. In questo luogo fisico torneremo, io in primis, ad accogliere i cittadini, recepirne bisogni, problemi ed esigenze, e tornare a risolverli. Quello che facevamo, fino a qualche mese fa, a Palazzo San Domenico”. L’Udc c’è.
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