Il presidente del consiglio provinciale di Ragusa, Occhipinti, nominato all’interno del comitato dei presidenti d’Italia

Riconoscimento nazionale per il presidente del Consiglio provinciale, Giovanni Occhipinti, che è stato nominato nel comitato ristretto dei 104 presidenti dei consigli provinciali d’Italia. Per la nomina di Occhipinti nel coordinamento dell’Upi, Unione Province Italiane, si sono spesi sia il sottosegretario alla Presidenza, Gianfranco Miccichè e sia l’onorevole Nino Minardo del Pdl. Il presidente Occhipinti ha appreso con soddisfazione la nomina che è ancora una volta una testimonianza che a livello nazionale ha la Provincia regionale di Ragusa. Anche Franco Antoci all’interno dell’Upi ha una carica importante: è vice presidente. Per Giovanni Occhipinti è il primo incarico nazionale dopo 14 mesi di presidenza alla guida dell’organismo di viale del Fante. Ed il presidente nel corso delle sue dichiarazioni ufficiali ha sempre elogiato il ruolo e la professionalità del consesso provinciale. “La nomina mi gratifica e mi spinge ancor di più ad un impegno massimo per il territorio ibleo che c’è sempre stato. Il riconoscimento nel coordinamento dei presidenti dell’Upi permetterà di vigilare sulle questioni che interessano la provincia di Ragusa ed in particolare sulla vicenda dei fondi per la viabilità secondaria”. Stiamo parlando del milione di euro riservati a Sicilia e Calabria che sono stati stornati dal Governo nazionale per abbattere l’Ici della prima casa. Per la provincia di Ragusa si tratta di una somma di 56 milioni di euro che il territorio deve recuperare. “Come si ricorderà lo scorso mese di luglio – dice Occhipinti – il Consiglio provinciale ha tenuto una seduta aperta sulla Ragusa-Marina di Ragusa per esprimere il proprio dissenso. Ma le interlocuzioni con l’onorevole Minardo e con il sottosegretario hanno confermato che le somme saranno recuperate. Da parte mia continuerà sempre l’atteggiamento di vigilanza per tutte le questioni che interessano il territorio. E mi riferisco alle infrastrutture, all’agricoltura ed al turismo. Gli ultimi due settori sono il volano della nostra economia”.
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa