Lo chiamano binge drinking, baldoria bevendo, un termine che può apparire trendy e molto alla moda se non indicasse un’abitudine estremamente pericolosa molto in voga tra i giovanissimi.
In cosa consiste? Nel bere superalcolici fuori pasto uno dietro l’altro,possibilmente a stomaco vuoto, per ubriacarsi il più in fretta possibile. Il fenomeno è molto preoccupante e conferma che il consumo di alcol negli ultimi anni è aumentato, ma il fattore più preoccupante è che tale aumento sta avvenendo soprattutto tra i giovanissimi.
Il quadro ha tinte fosche in quanto spesso è difficile individuare comportamenti a rischio correlati al consumo di alcol in questi ragazzi, che a casa e durante i pasti bevono solo acqua e quando escono con gli amici, invece, buttano giù grandi quantità di alcolici in un breve arco di tempo.
I giovani usano spesso l’alcol come una sostanza che dà piacere e che aiuta a trascorrere una serata con gli altri eliminando le inibizioni e le resistenze psicologiche alla propria espressione fisica e verbale, non pensando e non sapendo che purtroppo l’alcol uccide più di qualsiasi altra sostanza.
L’alcol ha, per gli effetti descritti, le proprietà di una droga. Ma è importante sapere che solo il 2,1% dei ragazzi fa uso di ecstasy, l’1,9% di cocaina e il 9,4% di hashish e marijuana,mentre la percentuale di ragazze tra i 14 e i 17 anni che beve alcolici fuori pasto è salita al 14,6%, raddoppiando rispetto a 15 anni fa e, in generale, il 17% dei teenager italiani beve con il puro scopo di ubriacarsi.
A tutto questo bisogna aggiungere che il suo consumo di alcool interferisce con il normale sviluppo cognitivo ed emotivo degli adolescenti ed è legato ad una serie di disordini psichiatrici nonché al fenomeno della delinquenza giovanile,inoltre, coloro che iniziano a bere prima dei 15 anni hanno un rischio 4 volte maggiore di sviluppare alcol-dipendenza in età adulta.
Tale fenomeno si ritiene essere correlato non solo a situazioni di disagio relazionale, ma molto frequentemente alla semplice noia, alla mancanza di alternative.
E’ necessario,quindi,che tutti gli operatori sanitari, medici e pediatri ed anche gli operatori scolastici debbano svolgere un ruolo fondamentale nel prevenire i danni alcol-correlati, anche se ritengo comunque insostituibile il ruolo che gioca la famiglia nel contrastare l’adozione di modelli di consumo di alcol.
L’alcol, un grave fenomeno in crescita tra i giovanissimi. La rubrica medica del dottore Federico Mavilla
- Aprile 23, 2012
- 7:39 am
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa