Modica. Il 67° anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo ricordato a Palazzo San Domenico

Oggi viene celebrata in tutto il Paese questa data simbolica di rinascita di tutti gli italiani. Lo stesso capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha voluto sottolineare come sia giusto ricordare questo giorno non soltanto con la data della liberazione ma anche quella della riunificazione del Paese” Questa la prima riflessione espressa dal Sindaco Buscema, in occasione della ricorrenza del 25 aprile. Il 67^ anniversario della liberazione dell’Italia dall’oppressione nazi fasciata è stato ricordato, stamani, nella sala consiliare di palazzo San Domenico con un sobria cerimonia alla quale hanno partecipato il Sindaco e l’amministrazione comunale, consiglieri comunali e il parlamentare regionale Riccardo Minardo e autorità civili e militari. Il sacrificio e la passione per la democrazia e la libertà di tanti giovani, molti caduti per questi ideali , ha sottolineato il Sindaco,generò i creatori della Carta costituzionale in all’art.11 si ribadisce che l’Italia”ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali”. Da quella Carta, figlia della Resistenza, nacque un’Italia forte, democratica, civile e moderna.
Quella Costituzione oggi assume, in un momento di grandissima crisi economica che ha gettato nella disperazione milioni di persone e in cui si acuiscono i conflitti sociali, un riferimento ineludibile per rinnovare la classe dirigente del Paese e i partiti per operare un cambiamento profondo in termini di autentica partecipazione al servizio del cittadino con l’abbandono di assurdi privilegi non previsti dai martiri della nostra democrazia. Onorare la Resistenza, ha concluso il Sindaco, è insegnare ai nostri ragazzi il pensiero critico e non omologato.
Il contesto storico della Resistenza con i vari momenti che caratterizzarono la lotta contro il nazi fascismo è stato tratteggiato dalla professoressa Margherita Bonomo, ricercatrice di Storia Contemporanea all’Università di Catania. La lotta partigiana e la lotta armata per liberare la nazione dalla dittatura che aveva negato sino a cancellarli elementari diritti di convivenza civile. Rimarcato il ruolo avuto dalla donne nella lotta di Liberazione; un contributo alto in termini di idee e di azione che stroncò nella violenza della guerra centinaia di vite di giovani intellettuali, operaie, militanti e madri di famiglie.
Il riconoscimento del ruolo della donna nella Resistenza coincide con la partecipazione democratica alla ricostruzione del Paese in un processo di rivendicazione che ci porta sino ai giorni nostri. Subito dopo si è formato, sotto Palazzo San Domenico, un piccolo corteo sino al Monumento ai Caduti dove è stata deposta una corona d’allora in ricorso dei caduti della Resistenza.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa