Parla il marittimo pozzallese liberato dai pirati. “Voglio dimenticare subito”

E’ tornato a casa il pozzallese Carmelo Sortino, cuoco a bordo del cargo italiano, della “Enrico Ievoli. Libero dopo oltre tre mesi di prigionia, in mano ad un gruppo di pirati somali. Ha perso venticinque chili in questi mesi continuando a fare il cuoco per il suo equipaggio e anche per il folto gruppo dei somali. Da venti a trenta sempre a bordo, sempre armati. “I primi minuti del sequestro sono stati i più difficili perché non riuscivamo a capire cosa volevano, poi siamo stati tutti molto bravi a mantenere la calma. Ci trattavano bene, ma sempre dandoci ordini e con il colpo in canna- spiega Sortino con il volto ora rilassato, ma visibilmente provato- siamo stati sempre ostaggi, era questo il clima che si respirava e potevamo fare solo quello che dicevano loro. Io tutti i giorni ho continuato a lavorare cucinando prima le nostre provviste poi quel cibo che ci davano loro: tutto contato e solo farina, patate e cipolle. ” Pochissime le chiamate dell’equipaggio a casa, tutte sotto diretto controllo. Sempre presente invece con i familiari la compagnia napoletana che avrebbe giornalmente telefonato a tutte le famiglie tenendoli informati sui fatti. Poi lo scorso 23 aprile il comandante ha avuto sentore che potevano ripartire. “Ad un certo punto non c’erano più militari a bordo e il comandante ha capito che si poteva ripartire- continua Sortino- e quando i militari italiani sono arrivati a bordo eravamo più tranquilli ed abbiamo chiamato tutti a turno casa per rassicurare che stavamo bene.” Sortino è arrivato martedì mattina a Catania e moglie e figlie erano all’aeroporto ad attenderlo, mentre e casa c’erano ad aspettarlo gli altri parenti e tante buone focacce preparate per lui: doveva sentire subito il calore della famiglia, la gioia del ritorno. “Le prime parole che mi ha detto- commenta la moglie Maria Teresa emozionata accanto a lui- sono state -sto bene e sto tornando a casa stai tranquilla-, e quando ci siamo rivisti l’emozione ha preso il sopravvento. E la gioia è stata immensa.” E sul network da parte degli amici arrivano tanti saluti. Sono soprattutto marittimi che gli rivolgono parole di stima, e si avverte soprattutto l’orgoglio di essere marittimi, fieri del loro lavoro e dei loro sacrifici in mare. E proprio martedì a rilevare il posto dei sequestrati sulla Ievoli, tra l’equipaggio, un altro pozzallese: andrà a fare il tanchista, fiero di essere un marittimo pozzallese. E anche Carmelo Sortino guarda al futuro. “Tornerò a navigare – spiega Sortino alla classica domanda -, è il mio lavoro, certo che tornerò a navigare magari non in queste zone, ma il mare è il mio lavoro. Ora però voglio riposare. Ci vuole del tempo- ha ribadito- del tempo in tranquillità per dimenticare quanto è accaduto, e non vedo l’ora di lasciarmi questo momento alle spalle.”

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