Disegno di legge anti-corruzione. Vittoria, Nota dell’assessore Gurrieri

L’assessore alla Trasparenza del Comune di Vittoria, Piero Gurrieri, interviene sull’emendamento del Governo al dise-gno di legge anti-corruzione, in discussione in questi giorni al Parlamento. “L’emendamento – di-chiara l’assessore – introduce reati destinati a colpire con pene severissime i pubblici ufficiali (con-siglieri comunali, amministratori e dipendenti) che, abusando del proprio ruolo, si fanno dare
o promettere da privati denaro o altra utilità. Si tratta del nuovo articolo 319 quater, ovvero l’indu-zione indebita a dare o promettere utilità, ai sensi del quale «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità, è punito con la reclusione da 3 a 8 anni”. Inoltre, una ulteriore nuova figura di reato la cui introdu-zione viene proposta con questo emendamento è il delitto di Traffico di influenze illecite, commes-so da chi, (…) avvalendosi di relazioni esistenti con un pubblico ufficiale o con un incaricato di un pubblico servizio, indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altra utilità, come prezzo della propria mediazione, ovvero per remunerare il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio». La fattispecie sarà punita con la reclusione da 1 a 3 anni. Infine, l’emendamento prevede l’estensione del regime dell’interdizione dai pubblici uffici, sanzione accessoria oggi prevista per i reati di peculato e concussione, anche ai reati di corruzione propria e di corruzione in atti giudiziari. Dopo la norma contenuta nella legge del 25 aprile sulle liberalizzazioni, destinata ad ap-portare trasparenza nel settore dell’agroalimentare, questo emendamento è di fondamentale impor-tanza per rendere più efficace il contrasto alla corruzione politica, e se fosse approvato sarebbe l’atto più idoneo a ricordare concretamente la figura di Pio La Torre a trent’anni dal suo assassinio. Se quella norma fosse approvata, il clientelismo politico avrebbe le ore contate, in quanto le Procure potrebbero colpire tutti quei comportamenti diretti a scambiare, per esempio, occupazione o sussidi dietro consenso elettorale. Una cosa è certa: i partiti politici e i deputati che ostacolassero questa legge si renderebbero partecipi di una condotta censurabile eticamente. Infatti, su questi punti, il finanziamento pubblico, la riduzione degli stipendi e la riforma elettorale passa la possibilità di una sopravvivenza non tanto di questo ceto politico ma dei partiti come mezzi di rappresentanza. Se non faranno le riforme, i partiti, come ha ammonito il Presidente della Repubblica, rischieranno di essere esposti all’indignazione popolare. A quel punto, a mio parere, giustificata”.

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