Orari di apertura e chiusura, Campo: “Per i pubblici esercizi regole rispettate”

A proposito delle notizie riguardanti il mancato rispetto degli orari di apertura e chiusura dei pubblici esercizi (bar e ristoranti), con particolare riferimento al quartiere barocco di Ibla, interviene il responsabile della sezione Ascom di Ragusa, nonché segretario provinciale della Fipe, la Federazione provinciale pubblici esercizi. “A chi sostiene – afferma Giuseppe Campo – che non esiste una regolamentazione riguardante gli orari di apertura e chiusura dei pubblici esercizi (bar e ristoranti), ovvero che la chiusura debba essere tassativamente fissata alle 23, occorre precisare che, sul piano normativo, non esiste alcuno specifico riferimento circa gli orari in questione. Viene fatto riferimento, piuttosto, ad una ordinanza sindacale, prevista dalla legge di settore, la n.287/91, che fissa le ore minime e massime entro le quali gli esercenti stabiliscono in modo autonomo gli orari di apertura e chiusura degli esercizi, di certo non entro il limite delle ore 23. L’obbligo per l’esercente, oltre all’individuazione degli orari di attività all’interno di questa fascia definita, come ribadito, dall’ordinanza sindacale, è quello dell’esposizione del cartello degli orari di apertura e chiusura. Diversa, invece, è la regolamentazione per gli esercizi commerciali (alimentari, abbigliamento e altro)”.   Sulla questione, interviene anche il presidente della sezione Ascom di Ragusa, Cesare Sorbo, il quale, con riferimento a problematiche che sarebbero emerse, in questi ultimi giorni, soprattutto a Ibla, spiega che “per quanto riguarda gli orari di apertura e chiusura il riferimento è quello di cui sopra, mentre per tutto il resto le regole esistono, eccome. Non c’è alcun caos, quindi, nei pubblici esercizi di Ibla. Ad ogni modo – continua Sorbo – mi rifiuto di pensare categoricamente che l’esercente di Ibla non sia in regola, soprattutto perché lo stesso è a conoscenza delle norme e delle relative sanzioni a cui rischia di essere soggetto. Se esistono abusi, è giusto che gli stessi abusi vengano perseguiti secondo le leggi vigenti".