MODICA. LA CRISI DEI COMMERCIANTI: “Le tasse ed i disservizi ed anche le banche ci hanno piegato le ginocchia”

Faticano a respirare i commercianti modicani. Le tasse, i disservizi, gli istituti di credito che non aiutano le attività, la stasi economico-finanziaria determinata da una pesante crisi che interessa il bilancio di numerose famiglie modicane, costringe alcuni commercianti a chiudere la propria attività, altri a licenziare i propri dipendenti. Una riunione tra una quarantina di operatori economici del centro storico, ha evidenziato la gravità di una situazione che non accenna a migliorare. Alcuni stanno subendo pignoramenti, altri ipoteche sulle abitazioni pur di mantenere aperta la propria attività, altri hanno già chiuso i battenti, alcuni decidono di aprire l’attività mezza giornata risparmiando sui costi. “E’ una situazione insostenibile e siamo al limite dell’esasperazione – è stato evidenziato nel corso dell’incontro – a farne le spese, oltre ai commercianti, sono i dipendenti che, a fine stagione estiva, vengono licenziati. Più volte abbiamo chieste agli amministratori di aiutarci in una battaglia che non è la nostra, ma di tutti i cittadini. Non pretendiamo nulla se non risolvere i disservizi che determinano, in molti casi, mancati introiti agli esercenti. Un esempio che può sembrare banale ma per i commercianti è vitale, è determinato dal fatto che i parcheggi del centro storico sono, in molti casi, occupati dagli stessi operatori economici e dai loro dipendenti ma anche da coloro che lavorano al comune. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: i consumatori vanno oltre. Avevamo lanciato una proposta – aggiungono i commercianti – di potere utilizzare il parcheggio di viale Medaglie d’Oro ma è rimasta carta straccia. Altra proposta riguarda la dilazione in almeno tre anni, del canone idrico. Non possiamo pagare sette anni di consumi in un’unica soluzione. Adesso, è arrivato il momento di attivarsi. Non bastano più le riunioni nelle stanze dei bottoni. Gli amministratori devono anche qualificare il lavoro dei dipendenti comunali. Non è possibile che un cittadino debba perdere ore ed ore per ottenere un semplice certificato. Gli amministratori, poi, hanno il dovere di garantire i servizi necessari se non vogliono fare morire la città e se vogliono aiutare numerose famiglie al limite del dissesto economico”.
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