COMISO E’ IN FESTA, AL VIA LE CELEBRAZIONI IN ONORE DI MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA

Centodue anni di tradizione. Centodue anni di devozione. La città di Comiso torna in festa, come succede ogni terza domenica di maggio, per un momento di grande spessore religioso, storico e culturale. Hanno preso il via ieri i solenni festeggiamenti in onore di Maria Santissima Addolorata con il tradizionale “Settenario”. In preparazione dei momenti clou, per sette giorni, al termine della messa, il canto vibrante e ricco di pathos di due tenori e un baritono fa rivivere ai fedeli i dolori di Maria. In particolare, viene declamato un testo dialettale di origine antichissima e composto da sette strofe che parla dei sette dolori di Maria: la profezia di Simeone, la fuga in Egitto, la sosta di Gesù nel tempio, l’incontro sulla via del Calvario, la crocifissione, la morte e la deposizione con la sepoltura. Al termine, i fedeli, con la recita di alcuni versi in dialetto, esprimono l’adesione al progetto di salvezza divino che passa necessariamente attraverso il dolore e la morte. Il parroco della Chiesa Madre, don Antonio Baionetta, assieme ai componenti del comitato dei festeggiamenti, con in testa il vicepresidente Salvatore Schirmo, hanno predisposto una serie di iniziative che, come sempre, sono destinate a richiamare il maggior numero di fedeli. Nel pomeriggio, alle 19, il “Settenario” sarà animato dai giovani e giovanissimi dell’Azione Cattolica. Inoltre, prenderà il via la prima collettiva d’arte in onore di Maria Santissima Addolorata. Domani, a partire dalle 9,30, il corpo bandistico e i “carretti siciliani” percorreranno alcune vie della città, accompagnando la raccolta dei doni per la tradizionale cena gastronomica. Alle 10 l’apertura della fiera del dolce in via mons. Rimmaudo, alle 11 la celebrazione eucaristica animata dall’Acr e dall’Agesci. Alle 19, la santa messa con la partecipazione dei gruppi famiglia della parrocchia. La cerimonia sarà caratterizzata dal rinnovo delle promesse matrimoniali. Per tutta la durata del “Settenario”, l’altare maggiore della Chiesa madre, sul quale è posta la statua dell’Addolorata, rimane velato da una pregevole tenda di filet ricamata nel 1928 da molte mani nel laboratorio della signorina Giuseppina Agosta. Il ricamo è costituito da un grande cuore trafitto da una spada, dai simboli dei quattro Evangelisti e dalle parole di Gesù a Giovanni: “Ecce Mater Tua”. Il culto alla Madonna, venerata presso la chiesa madre Santa Maria delle Stelle, si è sviluppato in modo particolare dal 1774, anno in cui fu acquistato a Napoli l’attuale simulacro che fino al 1910 veniva portato in processione il Venerdì di Passione, ovvero il Venerdì che precede la Domenica delle Palme. Ma proprio centodue anni fa, su richiesta dei fedeli “matricrisiari”, i parrocchiani della Chiesa Madre, monsignor Luigi Bignami, arcivescovo della Diocesi di Siracusa, decise di posticipare l’evento proprio a maggio, mese tra l’altro dedicato alla Madonna. Per i devoti e per la comunità religiosa della città di Comiso si tratta di un appuntamento molto atteso e insostituibile. Per tutta la durata della festa, l’emozione è palpabile e rinnova il grande legame esistente tra i fedeli comisani e la Madonna Addolorata.

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