Truffa una coppia di Modica. Condannato rappresentate di depuratori ragusano

Sei mesi di reclusione, tanti quanti ne aveva chiesto il pubblico ministero, Diana Iemmolo. E’ la condanna che il giudice monocratico del Tribunale di Modica, Lucia De Bernardin, ha inflitto al ragusano Riccardo B., difeso dall’avvocato Rinaldo Occhipinti, accusato di truffa aggravata ai danni di due coniugi modicani che nel procedimento si erano costituiti parti civili attraverso l’avvocato Giuseppe Pellegrino. L’uomo dovrà pagare anche una multa di duecento euro. A raccontare i fatti è stata la parte offesa che ha spiegato di avere preso contatto un’azienda ragusana che promozionava depuratori presso la Fiera della Contea di Modica “Qualche giorno dopo – ha sostenuto l’uomo – mia moglie ha ricevuto a casa la telefonata  per una dimostrazione. Poi ha chiamato me sul cellulare presentandosi quale agente della società ragusana. Io ho rifiutato perché non interessato ma l’imputato ha insistito ed è venuto”. Durante la dimostrazione, l’uomo ha sottoposto all’attenzione dei due l’impianto ma il prezzo, mille euro, era apparso eccessivo per cui non è stato acquistato. L’imputato, a questo punto, ha proposto un’altra azienda che offriva il depuratore a metà prezzo anche se di altra marca. “Ci ha convinto – ha aggiunto il modicano – e abbiamo stipulato un contratto per 550 euro pagabili con un acconto da cinquanta euro e tre assegni bancari che abbiamo consegnato all’uopo”. Dopo due giorni dal montaggio, però, il depuratore non funzionava più. “L’assistenza che Biazzo ci ha mandato a casa – ha concluso la parte offesa – ci ha detto che eravamo stati truffati perché l’impianto che ci era stato installato era composto di tanti pezzi assemblati per cui non avrebbe mai funzionato. Anche l’azienda originaria, quella contattata alla Fiera della Contea, ci ha aperto le braccia poiché non si trattava di un loro prodotto”.