TRUFFA ALLO STATO. UNO DEI 37 IMPUTATI CHIEDE DI PATTEGGIARE AL GUP DI MODICA

Al via con una prima sentenza il procedimento penale che vede coinvolte 37 persone tra funzionari e tecnici del Comune di Modica, della Sovrintendenza ai Beni Culturali, di un Istituto Bancario, ed un alto numero di imprenditori, accusati di truffa. Ieri davanti al Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale, Lucia De Bernardin, ha chiesto, in apertura, di essere ammesso al rito del patteggiamento, attraverso il suo difensore, l’avvocato Maria Platania, l’imprenditore Giorgio Iemmolo, col consenso del pubblico ministero, Il giudice si è riservato anche se è probabile che acconsenta(la pena in patteggiamento è di 3 mila euro). L’uomo era coinvolto nella vicenda per l’emissione di una fattura. La decisione di adire a questa procedura, nei fatti, ha "sbandato" i difensori degli altri imputati. La riserva dovrebbe essere sciolta contemporaneamente alle decisioni di eventuali assoluzioni o rinvii a giudizio, per non incappare nella posizione di incompatibilità. Nella scorsa udienza il Gup aveva rigettato le varie istanze dei difensori tra cui la richiesta di sospensione del procedimento nell’attesa che sia definito un altro nel quale sono interessati alcuni degli attuali imputati ed un’altra riguardante una presumibile incompetenza territoriale sollevata nel corso delle fasi preliminari. Il prossimo 13 ottobre comincerà la discussione, in udienza pomeridiana. L’indagine è relativa ad una concessione rilasciata dal Comune di Modica per la costruzione di un impianto per il riciclaggio di rifiuti speciali in territorio di Modica, specificatamente a Cava Giarrusso. Il pubblico ministero nei suoi faldoni fa riferimento ad un periodo antecedente il mese di febbraio del 2006. Sono imputati dieci funzionari pubblici tra dipendenti comunali e della Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali. Ci sono, poi, diversi imprenditori, un funzionario di banca, un notaio ed un consulente bancario. L’accusa parla di associazione per delinquere finalizzata alla truffa nei confronti dello Stato. Secondo la Procura della Repubblica gli imputati si sarebbero "associati" tra loro attuando un progetto per ottenere illecitamente finanziamenti dal Ministero per le Attività Produttive ed avrebbero redatto false attestazioni per ottenere le somme senza averne i requisiti. Le parti offese sono il Comune di Modica, il Ministero per le Attività Produttive, la Regione Sicilia e l’Amministrazione Finanziaria dello Stato. L’indagine fu condotta dalla Guardia di Finanza. Sulla base degli elementi raccolti per le fiamme gialle gli imputati, ognuno per le proprie competenze, avrebbero commesso il reato laddove sarebbero state rilasciate concessioni attraverso lo Sportello Unico del Comune di Modica, per costruire un impianto produttivo per il quale sarebbe stata dichiarata l’esecuzione di opere che, nei fatti, invece, non risulterebbero pur se esisterebbero attestazioni che sostengono l’esatto contrario. C’è già fissato un calendario di udienze: le prossime due si svolgeranno il 9 ed il 16 ottobre mentre una terza è fissata per 10 novembre.
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