Ci sono delle irregolarità, come riscontrato in questi ultimi anni dalle forze dell’ordine, sul rilascio delle concessioni per lo svolgimento delle attività economiche nel porto di Pozzallo. E’ questo il sunto della perizia del consulente tecnico del pubblico ministero, alimentato da un paio testimonianze. Di questa vicenda si è discusso nel processo che si celebra davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica(Giovanna Scibilia, presidente, Patricia Di Marco e Maurizio Rubino, a latere), che vede imputati l’ex comandante della Capitaneria di Porto, Bernardo Aruta, oramai trasferito in altra sede, Vincenzo Moscuzza, amministratore unico della società a responsabilità limitata alla quale era stata rilasciata la concessione inquisita, e Giovanni Gambuzza, funzionario del Comune di Pozzallo. Alcuni imprenditori-operatori del porto si sono costituitisi parte civile. Uno di questi, patrocinato dall’avvocato Carmelo Scarso, ha lanciato accuse nel corso della sua deposizione, parlando di presunti "favori" a vantaggio di pochi altri colleghi che "evidentemente avevano santi in paradiso". "Chi non era in questa situazione – ha incrementato il teste – veniva quasi automaticamente messo in condizione svantaggiosa e subiva un trattamento meno privilegiato. Questo ci comportava perdite economiche". Il Ctu, dal canto suo, ha fatto rilevare l’accertamento di alcune incongruenze nell’affidamento di determinati appalti. L’inchiesta, specificatamente, riguarda i silos per il deposito di carburante del Porto di Pozzallo. L’accusa si occupa di abuso d’ufficio proprio relativamente alla concessione per l’installazione di un serbatoio metallico fuori terra di 500 metri cubi, con opere murarie di basamento e contenimento in cemento armato, per i rifornimenti di combustibili all’interno dello scalo portuale della cittadina iblea rilasciata il 22 marzo del 2004. Gli impianti, che occupavano un’area del demanio marittimo di 1705 metri quadrati, nella banchina Caposaldo del Porto Commerciale, erano stati sequestrati per 2 volte su ordinanza del Gip del Tribunale di Modica, Michele Palazzolo, su richiesta del Procuratore della Repubblica, Domenico Platania. Originariamente nel posto era già installato un impianto di distribuzione di carburanti su un’area di 470 metri quadrati, realizzato attraverso una concessione demaniale rilasciata dalla Capitaneria di Porto di Siracusa il 19 aprile del 2000. All’inizio di dicembre del 2005 la polizia aveva già eseguito il sequestro preventivo dei serbatoi fuori terra e delle opere murarie di pertinenza del deposito di carburante all’interno della struttura portuale pozzallese perché, a seguito di indagini, sarebbe emerso che la concessione per le forniture di carburanti sarebbe stata assegnata irregolarmente Qualche giorno dopo il Tribunale del Riesame di Ragusa, al quale si erano rivolti i legali dell’impresa proprietaria della struttura, aveva deciso di sospendere il provvedimento. Poi il nuovo sequestro.
ABUSO D’UFFICIO PER CORSIA PREFERENZIALE AL PORTO DI POZZALLO. IL CTU: “CI FURONO IRREGOLARITA'”
- Settembre 22, 2008
- 11:30 pm
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