Ispica, Il Pd aderisce alla serata “Contro il Muos e per un Mediterraneo di pace” e lancia l’allarme elettrosmog in città: “Troppe antenne nel centro abitato, si tassino le case che le ospitano”

Il Partito Democratico di Ispica aderisce alla serata “Contro il Muos e per un Mediterraneo di pace” organizzata per sabato sera in Piazza del Popolo a Vittoria per protestare contro l’installazione a Niscemi di un impianto della NATO che irradierà pericolose onde elettromagnetiche in una vastissima area della Sicilia sudorientale. In tema di elettrosmog, il Pd lancia l’allarme per la sempre più crescente presenza di antenne ripetitrici per i telefoni cellulari nel centro abitato. Lo stesso Pd propone di tassare non come abitazioni ma come strutture speculative gli immobili che ospitano questi impianti, le cui terrazze sono cedute in affitto con estrema facilità alle società telefoniche a prezzi di vera e propria speculazione, e destinare il ricavato al potenziamento del verde pubblico.
“Abbiamo aderito con convinzione al Comitato “No Muos” che si è costituito in città – afferma il segretario del Pd Gianni Stornello – perché crediamo che quella contro l’elettrosmog sia una battaglia giusta. La manifestazione di Vittoria, organizzata da associazioni, sindacati e con il patrocinio dello stesso comune di Vittoria, rappresenta un momento importante di una mobilitazione civile e responsabile che ad Ispica vogliamo si concretizzi anche nei confronti di un’altra forma di inquinamento da onde elettromagnetiche già in atto. Nel centro abitato – spiega Stornello – si stanno moltiplicando le antenne che ripetono i segnali dei telefonini. Anche in questo caso seguiamo molto da vicino i comitati spontanei che stanno nascendo perché la preoccupazione sta aumentando. L’esposizione ai campi elettromagnetici, soprattutto quando è costante e continua e non è limitata nello spazio di pochi minuti, è dannosa alla salute, come confermano studi di professionisti ed esperti indipendenti. Purtroppo – continua il segretario del Partito Democratico – i proprietari di tetti e terrazze si lasciano spesso sedurre dai lauti compensi che le compagnie telefoniche assicurano in un anno e che non sono al di sotto di dieci-quindicimila euro, trasformando di fatto le loro abitazioni in strumenti di speculazione. A questo punto la nostra proposta è chiara: il Comune, che in base alle leggi vigenti non può più vietare l’installazione di simili impianti, tassi come strutture speculative e non come abitazioni gli immobili che ospitano i ripetitori di telefonia mobile, in considerazione anche del fatto che i segnali trasmessi da essi sono funzionali alla trasmissione dati nell’ambito dei servizi aggiuntivi che le compagnie offrono e non all’esercizio telefonico classico, e destini il ricavato al potenziamento del verde pubblico”.

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