Tentata estorsione a responsabile della discarica di Vittoria. Arrestato Calogero Viglianesi

Al centralino del commissariato di Vittoria ieri giungevano due allarmate segnalazioni telefoniche; presso la discarica di c.da pozzo Bollente loschi soggetti con un attrezzatissimo autocarro munito di gru pretendevano di entrare in discarica e prelevare rottami di ferro. Al netto rifiuto del custode erano già volate pesanti minacce.
Rapido l’intervento della volante. Agli agenti viene spiegato che l’autocarro si è appena allontanato in direzione Vittoria per la strada che corre parallela alla statale. L’inseguimento è breve, a poche centinaia di metri è subito intercettato l’autocarro con gru e con sul cassone la carcassa di una autovettura. Gli occupanti sono identificati e portati in Ufficio. Inizia il lavoro della polizia stradale chiamata in collaborazione che ravvisa quattordici infrazioni al codice della strada, dalla guida con patente scaduta alla mancata revisione del veicolo e mancata abilitazione professionale del conducente, con fermo amministrativo di 60 giorni. Scattano vieppiù le indagini di polizia giudiziaria. Presso il commissariato vengono acquisite informazioni dalla persone che avevano effettuato le telefonate di richiesta di intervento ed anche l’operaio che aveva subito le minacce.

Calogero Viglianesi, catanese di 37 anni, pregiudicato, alle 14 circa si presenta dinanzi il cancello della discarica comunale; sull’autocarro lui è il passeggero, alla guida c’è un altro catanese che suona insistentemente il clacson reclamando l’apertura del cancello. Giunge intanto un operaio dell’Amiu del turno successivo che apre il cancello ed entra. Dall’autocarro scende un robusto signore, è il Viglianisi, gli si avvicina e con marcato accento catanese gli dice che deve “campare” per cui deve prelevare materiale ferroso dalla discarica. L’operaio risponde che è assolutamente impossibile. I rottami ferrosi devono essere obbligatoriamente conferiti a piattaforme convenzionate iscritte all’albo nazionale dei gestori ambientali, caratteristiche queste non possedute dal catanese che si adira, si agita, grida e minaccia pesanti future ritorsioni. L’operaio è irremovibile e l’energumeno si allontana.

L’operaio è molto spaventato da quanto successo, telefona ai responsabili, e sono questi che avvisano la polizia.

La polizia raccoglie tutti gli elementi, ricostruisce l’intera vicenda, in serata non ci sono dubbi sulle responsabilità del Viglianisi, ritenuto responsabile di tentata estorsione, che viene arrestato e condotto presso la Casa circondariale di Ragusa a disposizione del pubblico ministero, Monica Monego.

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