RAGUSA. FOCE DELL’IRMINIO, RISERVA NATURALE? RISERVA D’IMMONDIZIA!

Rifondazione Comunista ritiene che l’esistenza di un’area protetta come la Riserva Naturale Speciale Biologica Macchia Foresta del fiume Irminio sia un’importante opportunità che si offre allo sviluppo turistico della nostra terra, per le occasioni di crescita economica che essa può portare. Le numerose attività ricettive sorte nel territorio, soprattutto sulle nostre coste, non potrebbero che trovare linfa vitale dalla valorizzazione di uno dei più suggestivi ma anche fragili ambienti naturali protetti. testo sul sito della Provincia Regionale di Ragusa: “Si tratta infatti di un’area caratterizzata da diversi e quasi contrastanti ambienti che contribuiscono alla formazione di un ecosistema particolarmente fragile e delicato, in considerazione anche che l’area protetta è situata tra due centri abitati a vocazione turistica (Marina di Ragusa e Donnalucata). La riserva ricade nei territori comunali di Ragusa e Scicli ed è divisa tra area di riserva (zona A) e area di preriserva (zona B). La zona A rappresenta l’area di maggiore interesse storico paesaggistico ed ambientale in cui l’ecosistema è conservato nella sua integrità. La zona B circonda la zona A, è un’area a sviluppo controllato e con la duplice funzione di protezione ed integrazione dell’area protetta con il territorio circostante.” – Pertanto da questo testo si evince che è un ambiente che dovrebbe essere controllato, tutelato, tenuto lontano dall’incuria dei cittadini, rivalutato. Per di più l’area in questione ha un primario interesse sotto il profilo naturalistico, un luogo unico nel nostro territorio che rappresenta un raro esempio di integrazione tra ecosistema dunoso e quello della foce, oltre ad essere luogo essenziale di vita per oltre 20 specie di piante tipiche della macchia mediterranea e oltre 25 specie tra uccelli (anche protetti), mammiferi, rettili, anfibi e invertebrati. Ma quello che vedrete nelle foto, smentisce purtroppo tutte queste premesse. Questo era lo spettacolo che nella riserva e nella preriserva si presentava ai turisti nei mesi di luglio e agosto, e tutt’oggi, alla fine di settembre 2008. Il vialetto che costeggia buona parte della scogliera sul mare è una vera e propria discarica a cielo aperto, dove bottiglie, immondizia, materiale di risulta, pali di ferro (tutto già presente in un primo sopralluogo, esattamente un anno fa, nell’estate del 2007) fanno da padrone, addirittura copertoni di camion sulla battigia bagnati dalle onde del mare. (Vedi foto allegate) Intanto, per completare la beffa, sul sito della Provincia Regionale viene scritto : “L’area protetta è stata affidata in gestione alla Provincia Regionale di Ragusa, che tra le varie attività di gestione ha valorizzato la fruizione e la divulgazione dei beni naturali: infatti, le visite sono consentite lungo i sentieri predisposti dai quali non è possibile allontanarsi e regolamentate, tenendo conto sia della tipologia della riserva (Speciale biologica) che delle ridotte dimensioni del territorio tutelato“. Ma purtroppo non è così, a qualsiasi ora del giorno, soprattutto nei mesi estivi, la foce del fiume non è controllata, e chiunque può addentrarsi nei sentieri e fuori dai sentieri senza essere visto, accedendo sia dalla spiaggia, sia dalla S.P. 63 Marina di Ragusa – Donnalucata. Ci si chiede: perché tutto questo? Perché la Provincia non interviene? Forse perché la Provincia sul turismo fa solo chiacchiere e tanta immondizia.

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