I testi confermano lo stato di disagio che la presunta vittima viveva giornalmente nei confronti del padre. Si può sintetizzare in questi termini l’esito della prima udienza del processo a porte chiuse celebrato col giudizio abbreviato nei confronti del quarantunenne ispicese, M.G., difeso dagli avvocati Domenico Monaca e Giovanni Giuca, accusato di violenza sessuale nei confronti della figlia. Il Collegio Penale del Tribunale di Modica(Giovanna Scibilia, presidente, Patricia Di Marco e Maurizio Rubino, a latere)ha escusso alcuni parenti e vicini di casa dalla ragazzina e l’assistente sociale e tutti hanno raccontato della situazione in cui conviveva la giovane, oggi maggiorenne. L’uomo era stato arrestato lo scorso mese di ottobre dai carabinieri in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modica, Michele Palazzolo, e richiuso nel carcere di Palermo perché solo nella casa di pena del capoluogo siciliano esiste il "braccio" per detenuti che hanno commesso reati sessuali che, in genere, non sono tollerati dai reclusi, poi fu ammesso ai domiciliari. Era stata proprio la ragazza, che nel procedimento è patrocinata dall’avvocato Fabio Borrometi, a denunciare il genitore, stanca delle particolari attenzioni che da tempo le riservava il padre. Il Tribunale per i Minori di Catania qualche giorno dopo l’arresto dell’uomo aveva disposto l’allontanamento di una seconda figlia, dalla residenza di Ispica come era avvenuto con la diciassettenne. La prossima udienza è stata programmata per il prossimo 29 ottobre quando saranno esaminati altri testimoni.
MODICA. Confermato lo stato di disagio della minore nei confronti del padre. Processo contro ispicese per violenza sessuale nei confronti della figlia
- Settembre 26, 2008
- 8:01 pm
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