La nuova variante del Piano regolatore di Vittoria documento congiunto di Cna e Confesercenti “Occorre ridurre il consumo di territorio e indirizzare la domanda di crescita verso il patrimonio edilizio non utilizzato”

“E’ stata cosa buona e giusta avviare un confronto sullo schema di massima del Prg. Un atto di democrazia diretta che non va sprecato o peggio reso vano”. Lo dicono, in un documento congiunto, il presidente della Cna di Vittoria, Giuseppe Santocono, e il direttore di Confesercenti, Massimo Giudice. Il riferimento è alla recente presentazione della variante del Piano in questione. “Il Prg – prosegue il documento – è lo strumento più importante di pianificazione sociale ed economica di un territorio e va condiviso con tutte le forze sociali presenti in esso. Abbiamo seguito con attenzione l’illustrazione dello schema di massima fatta dai tecnici che lo hanno redatto. Rimaniamo fermi sulle nostre posizioni di sempre: serve un Prg che sappia ridurre il consumo di nuovo territorio e indirizzi la domanda di crescita verso il patrimonio edilizio non utilizzato o da riconvertire e riqualificare. La nostra posizione è avvalorata dai dati indicati nella relazione dello schema di massima: a Vittoria ci sono 27.265 abitazioni e 18.598 famiglie. Ipotizzando un rapporto medio di un’abitazione per famiglia si rileva un surplus di 8.667 abitazioni (pagine 113 e 114). Serve quindi uno strumento che punti a migliorare la qualità della vita del nostro territorio, che ridia il cuore alla città recuperando il centro urbano in termini estetici e funzionali, rivisitando il modo di costruire orientandolo verso immobili serviti da fonti energetiche rinnovabili, alla maggiore sicurezza sismica e alla bioedilizia, prevedendo una serie di regolamenti e agevolazioni”.
“Assieme alla qualificazione urbanistica dell’esistente – dicono ancora Santocono e Giudice – bisogna affrontare con determinazione il tema della mobilità. A Vittoria mettere in comunicazione persone e merci è un fattore di alta criticità. Nell’attuale schema di massima si suggerisce una intermodalità gomma/treno; treno/aereo; gomma/aereo (pag. 145). Come impostazione non c’è nulla da eccepire ma pensiamo anche che lo sviluppo si programma guardando la realtà che ci circonda. Lo stato della ferrovia nel nostro territorio è ai minimi termini. Ferrovie dello Stato non intende fare investimenti in questo territorio anzi negli ultimi anni ha effettuato tagli consistenti. I dirigenti del gruppo Fs hanno ribadito queste scelte anche nell’ultima conferenza di servizi fatta alla Provincia il 16 maggio scorso. Per quanto riguarda l’aeroporto di Comiso basta leggere il nuovo piano nazionale degli aeroporti già al Cipe per il varo definitivo: “ai 18 scali inseriti nella mappa nazionale ma individuati come «di servizio»: Ancona, Aosta, Brescia, Bolzano, Comiso, Crotone, Cuneo, Foggia, Forlì, Lampedusa, Pantelleria, Parma, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rimini, Salerno e Taranto. Se non sarà ristabilita per questi scali una gestione economica sostenibile nel prossimo triennio, l’alternativa che resterà alle Regioni sarà di chiuderli…”. Noi auspichiamo che tutto ciò non avvenga però tutti sanno che queste scelte assumono maggiore forza alla luce dell’attuale crisi economico-finanziaria. Quindi il suggerimento gomma/treno; treno/aereo; gomma/aereo ci pare al momento poco attuabile. Pensiamo invece che occorra guardare più all’intermodalità con il mare: porto di Pozzallo e porto di Catania strutture in pieno sviluppo a cui Vittoria deve collegarsi. Come Cna abbiamo pungolato l’amministrazione sull’autoporto ma per evitar che questa infrastruttura rimanga isolata diventando l’ennesima cattedrale nel deserto, vanno programmate già da ora tutte le vie che la colleghino alla città, agli altri servizi e ad altre strutture. Queste sono le prime considerazioni che si possono fare leggendo gli orientamenti che guidano lo schema di massima. La Cna unitamente a Confesercenti non faranno mancare altri interventi che guardano al miglioramento della qualità del territorio”.

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