PD Ragusa, Licitra: “Le parole del giudice Ayala e il sistema che non cambia”

“Di grande impatto l’incontro con il giudice Ayala tenutosi sabato pomeriggio nel cortile della Prefettura di Ragusa. Un incontro molto partecipato che ha dimostrato ancora una volta come i cittadini abbiano un elevato senso civico e come siano attenti alle tematiche che riguardano lo Stato, la legalità e la mafia”. E’ quanto sottolinea Gabriele Licitra dei Giovani Democratici a proposito dell’appuntamento inserito nel cartellone di “A tutto volume”. “Importantissima – continua Licitra – anche la presenza di tanti numerosi giovani. Nonostante fosse un sabato, hanno deciso di trascorrere quel tempo ad ascoltare la testimonianza di una persona che della lotta alla mafia ha fatto il proprio principio di vita. I giovani presenti hanno così dimostrato il loro interesse su questi importantissimi temi. Mentre assistevo all’incontro, mi ha fatto riflettere la presenza di alcune personalità, di esponenti del mondo politico. Dall’on. Franco Antoci al commissario della Provincia Giovanni Scarso, dirigenti della Dc di Andreotti e Salvo Lima; dal sindaco Nello Dipasquale, che in quegli anni era segretario dei giovani della Dc, prima provinciale, poi regionale, poi passato al partito di Berlusconi e Dell’Utri. Lo stesso partito di cui altro esponente è l’assessore Ciccio Barone, che sabato sera applaudiva alle parole del giudice Ayala, in piedi in prima fila davanti a tutti, come per mettersi in mostra; per non parlare, inoltre, di esponenti del partito di Cuffaro e Saverio Romano. E mentre assistevo a questa scena pensavo alle parole che Ilda Boccassini pronunciò al Tribunale di Milano dopo la strage di Capaci: “Voi l’avete tradito, ora non avete il diritto di piangerlo”. E pensavo a queste parole non certo perché loro sono veramente coloro che l’hanno tradito, ma perché fanno parte di quel sistema, di quel mondo politico che è bravo a mettersi in bocca i nomi di Falcone e Borsellino sempre e comunque, utilizzandoli anche a sproposito”.
“Di certo non perché veramente credono nella battaglia che i due giudici portavano avanti – continua Licitra – ma perché mostrarsi vicino a questi temi risulta essere “politically correct”, mentre magari sono i primi che in quegli anni pensavano, come anche il “nuovo” Leoluca Orlando a Palermo, che l’attentato dell’Addaura era stato concepito dallo stesso Giovanni Falcone. Inoltre il sindaco (che sicuramente in questi giorni non sarà a suo agio ad avere a che fare con tutta questa cultura: meglio una sagra della frittella che sentirsi dire che ci sono sindaci palazzinari che deturpano il territorio), che all’incontro di sabato è stato più e più volte ringraziato, tra mormorii e pochi applausi, per aver permesso questo importante incontro in favore della legalità, dov’era il 23 maggio scorso visto che a Ragusa non si è fatto niente per commemorare il ventennale della strage di Capaci? Dimenticavo, il sindaco lo ha detto: era a Palermo, allo stadio, a vedere la partita del Cuore dedicata a Falcone, magari in compagnia del suo nuovo amico Zamparini. Concludendo, invece di far fare la passerella a giovani amici, forse per garantire loro un poco di visibilità, invito l’Amministrazione e l’assessore alle Politiche giovanili Ciccio Barone ad organizzare un momento di dibattito, magari presso la sala Falcone-Borsellino, sul tema della legalità e della mafia. Per fare in modo che anche quei ragazzi che fanno parte di partiti i cui dirigenti regionali e nazionali sono in gran parte collusi con la mafia, possano spiegare il perché sono contro la mafia e a favore della legalità”.

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