Leontini: “Un movimento coraggioso e pieno di idee”

Il capogruppo del Pdl all’Ars, Innocenzo Leontini, a pochi giorni dalla presentazione della nuova formazione della quale è uno dei principali artefici, si lascia intervistare sottolineando la necessità di “un movimento coraggioso, pieno di idee e fondato sulle azioni da attuare per la rimozione delle macerie. Una formazione di protezione civile necessaria per allontanarsi dal disastro lombardiano”.

Il 28 luglio finirà il Governo Lombardo. “Finisce una esperienza alla Regione siciliana che è stata indecorosa con tante disastrose fotografie di carattere politico, amministrativo e di governo. La Sicilia rappresenta un caso unico nazionale”.

Perché?

“Qui è stato capovolto il consenso popolare con un ribaltone e con alleanze che non si trovano in altre regioni italiane. Su oltre 6 miliardi di fondi comunitari, questa regione ne ha spesi solo il 2,8% e va incontro ad uno dei più grandi disimpegni ‘automatici’ di Bruxelles che la storia delle politiche comunitarie ricordi. Qui poi, tutti i partiti ‘tradizionali’ si sono frantumati, spezzettati…”.

Sembra di capire che neppure la politica siciliana stia molto bene.

“Sta male. Questa situazione, però, non può essere aggredita con gli strumenti della politica nazionale che si sta contorcendo all’ombra dell’esperienza del Governo Monti. La situazione va affrontata con gli strumenti dell’emergenza, del laboratorio e del linguaggio della sofferenza della gente. Le sigle, e Palermo docet, sono state oggetto da parte degli elettori della più grande azione di discredito verificatasi negli ultimi anni”.

Per questo il 7 giugno a Palermo presenterete una nuova formazione?

“Si. E’ necessario un movimento coraggioso, pieno di idee e fondato sulle azioni da attuare, pieno di idee per la rimozione delle macerie. Una formazione di protezione civile necessaria per allontanarsi dal disastro lombardiano. Vediamo quanti soggetti riusciremo a coinvolgere attraverso questo ‘rassemblement’ dei moderati che hanno condiviso l’opposizione a Lombardo. Siamo in una condizione patologica e dopo questa parentesi c’è bisogno di tornare, intanto, ad una fisiologia di interlocuzione di tutti i moderati di Sicilia, laici e riformisti per ricreare una seria ipotesi di ricostruzione”.

Vi proponete per ‘salvare’ la Sicilia…

“Veda, quando l’oncologo dice al paziente che la situazione è disperata, spesso, i familiari, per disperazione, vanno dal mago affinchè salvi il paziente. Trasferendo per quando possibile questo esempio alla nostra Sicilia, dico che siamo di fronte ad una situazione assai malandata. Ma la soluzione non può essere il guaritore di turno che peggiorerebbe ulteriormente la situazione. Qui ci vogliono medici preparati e consapevoli che trovino le giuste terapie sennò andiamo a sbattere più di prima”.

C’è una qualche correlazione sul recente appello di Pisanu sull’andare ‘oltre’ al Pdl?

“Senza dubbio. Siamo dinanzi ad un dibattito aperto. Pisanu parla di una situazione orientata al 2013, noi parliamo di una situazione orientata al mese prossimo. In Sicilia siamo di fronte ad una condizione emergenziale più acuta. Oltre a Pisanu, va ricordato che c’è anche la Meloni che ha promosso una iniziativa chiamata ‘zero’ per indicare una ripartenza. E ci sono pure i giovani ‘rottamatori’ del Pdl…”.

State pensando a un candidato per la presidenza della Regione?

“Guardi se dovessimo attendere i tempi e la logica della politica nazionale, immagino che per gli inizi di settembre riceveremo una telefonata da Roma che ci indica la ‘ricetta’. Questo sarebbe solo un tentativo ‘post’, una alleanza ‘post’. Noi stiamo lavorando invece per avere una alleanza ‘ante’, cioe’ prima. Per questo pensiamo alla soluzione di un soggetto politico nuovo”.

Sui vertici del Pdl isolano e’sempre della stessa idea?

“Si. Ho la mia idea sui vertici attuali. Ma che serve azzerarli se poi non cambia il sistema in postazione centrale? Non abbiamo bisogno, insomma, di un nuovo coordinatore regionale se in futuro si sceglierà una sorta di Costa 2 in vista delle prossime scadenze elettorali…”.

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