Presunta violenza sessuale sulla figlia. Modica, sentiti due test tra cui la psicologa

L’escussione di un ufficiale di polizia giudiziaria della Procura e di una psicologa oltre alla costituzione di parte civile della madre della vittima, attraverso gli avvocati Giovanni Favaccio ed Emanuele Ciaceri Guerrieri, hanno caratterizzato ieri la prima udienza del processo contro il modicano G.C., 41 anni, giudicato col rito immediato, e accusato di violenza sessuale nei confronti della figlia minorenne. Il procedimento, davanti al Collegio Penale del Tribunale si è celebrato a porte chiuse. L’imputato è difeso dall’avvocato Franco Vinciguerra del Foro di Ragusa. I magistrati hanno escusso l’ufficiale di polizia giudiziaria che raccolse la denuncia della ragazza che mentre raccontava i fatti era apparsa psicologicamente provata. E’ stata poi la volta della psicologa che ne ha tracciato il profilo. Testimonianze lunghe tant’è che il processo si è concluso dopo quasi quattro ore. I giudici hanno poi rinviato al prossimo mese di ottobre. L’imputato si trova agli arresti domiciliari. Fu denunciato dalla figlia diciassettenne, secondo la quale il genitore, durante il periodo estivo quando la figlia si trasferiva da lui(era separato dalla moglie), l’avrebbe toccata, palpeggiata, l’avrebbe fatta spogliare nuda e poi si sarebbe, a detta della giovane, masturbato. L’uomo ha sempre negato, ritenendo si tratti di un “complotto” ai suoi danni per via dei cattivi rapporti con l’ex moglie.

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