Vittoria. Il PdL deve rigenerarsi e vivere in sintonia con società tutta e tesserati.

Si assiste sempre più spesso all’interno del Popolo delle Libertà, di prese di posizione sia a livello nazionale che a livello locale volte a delineare nuovi orizzonti.
Anche in provincia di Ragusa e nei vari comuni si assiste ad un dinamismo che non sempre costituisce un sano dibattito volto alla crescita ed alla compattezza territoriale.
“Concordiamo in pieno con l’Onorevole Nino Minardo – dice Francesco Trama, del coordinamento cittadino – quando definisce anche il partito in sé come presidio di democrazia, facendo altresì rilevare che sarebbe opportuno in tempi brevi conoscere la evoluzione del PdL e le energie di pensiero che nel nuovo progetto politico potrebbero confluire.
Chiaramente la mancata elezione del nuovo coordinatore provinciale e dei due successivi rinvii, fortemente attesi dalle migliaia di tesserati in provincia, ha provocato disgregazione e la non possibilità a procedere a cascata, come naturale evoluzione delle cose avrebbe voluto, anche delle celebrazione dei congressi comunali. Ricordo con molto piacere che tra Vittoria e Scoglitti il PdL, ha raggiunto un numero di tesserati di tutto rispetto con circa 800 tessere, nonostante la marginalità provinciale territoriale.
Concordiamo sul fatto che bisogna rifondare il PdL o un partito simile, europeista, ma non legato alle logiche che oggi ci vedono sostenitori di un governo che non è espressione democratica del paese.
Ultimamente i continui distinguo, che sperano e generano ancor più la disaffezione verso i partiti, provocando un vuoto della “P”olitica, portano alle conseguenze che ben conosciamo, o che diversamente possiamo immaginare.
Abbiamo fatto tanto e bene per la società tutta, attraverso i nostri rappresentanti a tutti i livelli, ma nonostante i risultati ottenuti, la corposità strutturale della grande area di pensiero, orbitante nel Pdl, si rischia l’implosione. Fare presto e bene, al fine di raccogliere uomini e donne dal pensiero moderato liberale e della destra sociale che ad oggi convivono nel partito. Per evitare movimentismi opportunistici, creati per l’assenza di punti di aggregazione e di riferimento istituzionale, è necessario riagganciarsi alla sintonia del paese e del territorio.
Bisogna parlare non solo del presidenzialismo…ma della perdita totale del potere di acquisto delle famiglie, della delusione da parte delle istituzioni, delle illusioni dei giovani e dei meno giovani, della crescita delle innumerevoli aziende che chiudono, della voglia di lottare che è viva e che guarda a costituire l’alternativa a Vittoria come negli altri comuni d’Italia.
Bisogna essere sempre e più presenti tra i pescatori, gli agricoltori, l’imprenditoria in generale ed ogni settore produttivo.
Bisogna ripartire con rinnovato vigore ascoltando la società, leggendo le statistiche economiche e le involuzioni imprenditoriali specie dei settori più deboli del territorio.
Vittoria, con tutti gli amici ed i sostenitori del PdL, restano ancora fiduciosi, ma desiderosi di conoscere in tempi brevi positive novità che ridiano dignità a quella passione civile che ci accomuna”.

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