Costruiamo un Progetto Modica. Le ipotesi-idea del Laboratorio Cuore Modicano

Occorre qualcos’altro, non una via di mezzo, ma un centro. “Senza ira né amore”, insegna Tacito. Un dibattito serio della situazione/politica modicana dovrebbe chiedersi quali sono state le cause (anche lontane) che hanno disastrato le finanze comunali e fatto sorgere una “questione morale” come mai Modica aveva registrato nella sua storia. Sono alcuni anni che due fronti politici finiscono per dire le stesse cose. Per uscire fuori dallo stallo bisogna fare qualcosa di pratico, studiare meglio la situazione ed elaborare qualche proposta credibile capace di superare la sterilità delle inutili discussioni, la noia dei luoghi comuni, l’imbecille teatrino della politica. Separiamo il lodevole desiderio di storicizzare l’attività di governo della nostra città in questo secondo dopoguerra dalla impellente necessità di trovare una “via” per governare il presente. Favoriamo la storicizzazione da un lato e consideriamo, questione morale, climi, e tutte le altre cose negative che caratterizzano i tempi attuali non condizioni incapacitanti ma semplicemente ciò che sono:.dati di fatto con i quali qualsiasi progetto deve fare i conti.
Si pone il problema di chi possa fare un lavoro del genere, lo penso che in mezzo a noi ci sono menti e cuori e anche professionalità e competenze capaci di compiere questo lavoro.
A differenza dei vari blog che animano questo ed altri siti locali, con questo progetto si intende realizzare un laboratorio politico-culturale che filtrando le proprie passioni, ideologie ed ansie attraverso il crivello dell’amore per la nostra Comunità sia capace di redigere nel tempo un vero e proprio “Progetto Modica”, frutto di riflessioni tranquille, meditate, propositive e realizzabili ovvero in perfetta armonia con le risorse disponibili.
L’idea è quella di organizzare forum su singoli argomenti, sui quale chiedere il contributo dei navigatori del sito. Per raggiungere buoni risultati è necessario che ogni contributo bandisca intenti di inutile polemica, ma principalmente si mantenga strettamente nel tema del forum stesso.
Quando il moderatore, ma anche tutti gli altri che vorranno partecipare con spirito costruttivo a quello che in effetti sarà un forum, non censurando mai ma annotando, invitando alla riflessione, proponendo situazioni e provvedimenti alternativi oppure integrando quanto ciascun intervento propone sarà naturale che nasca una discussione serena e fattiva che respingerà di fatto ai margini i perditempo, i presuntosi i tuttologi o ignoranti.
Oltre al moderatore, chiunque potrà proporre un forum su un tema purché ne delinei in maniera chiara il tema, indicando, come incipit per la futura discussione la propria posizione sul tema stesso. Ogni forum rimarrà nel sito permanentemente, ma quando il moderatore lo considererà esaurito, proporrà a quanti hanno partecipato attivamente alla definizione dell’argomento una “bozza organica di ciò che può divenire un paragrafo, annotazione, capitolo di un “Progetto Modica”.
Dai vari interventi, come avviene in tutte le tranquille discussioni, emergeranno le varie posizioni che ovviamente avranno pari dignità culturale e che al limite solo nell’assemblaggio del progetto organico si andranno a collegare ed escludere in obbedienza ai principi di organicità e coerenza complessiva.
Negli interventi e nella proposizione di un forum si potrà, ovviamente, fare ricorso ad uno pseudonimo perché siamo convinti che l’anonimato consente di esprimersi in maniera più libera e disincantata e perché siamo convinti che ogni cosa va valutata per quella che è e non per chi la esprime.

Questo concetto è aderente al principio espresso da Francesco Saba Sardi che nella bellissima introduzione a “La Via del samurai” di Yukio Mishima, , scrive che “[…] ogni libro, dovrebbe nascere e circolare anonimo. Solo così si potrebbe apprezzarlo in sé e per sé, con il dovuto distacco. E la fama dovrebbe, semmai, toccare all’opera, non all’autore. Ma quella che si usa definire cultura di massa presuppone e impone invece una miriade dì idoli, personaggi e guru… “. Concludendo auspichiamo di sollecitare discussioni concrete sulle problematiche che riguardano la tutela, lo sviluppo economico e culturale della Comunità modicana che alimenti un sano orgoglio di appartenenza che cerchi e trovi nella sua storia le giuste radici senza ricorso ad inconsistenti ed inventati retaggi storici che magnificando le corbellerie lasciano in penombra il patrimonio culturale che i nostri padri ci hanno lasciato. Gli argomenti che riguardano altri comuni possono essere oggetto di forum solo quando possono interessare in maniera diretta la Comunità modicana.
Si narra che durante il Medioevo, un pellegrino dopo alcuni giorni di cammino, si trovò a passare per una stradina che si inerpicava per il fianco desolato di una collina brulla e bruciata dal sole. Sul sentiero spalancavano la bocca grigia tante cave di pietra. Qua e là degli uomini, seduti per terra, scalpellavano grossi frammenti di roccia per ricavare degli squadrati blocchi di pietra da costruzione.
Il pellegrino si avvicinò al primo degli uomini il cui braccio sembrava una cosa unica con il pesante martello che continuava a sollevare ed abbattere ritmicamente la pietra, reso irriconoscibile dalla polvere impastata dal sudore e con gli occhi feriti dalla polvere di pietra dove si leggeva una fatica terribile, lo guardò con compassione, e gli chiese: “Che cosa fai?”.
“Non lo vedi?”, rispose l’uomo, sorridendo con fierezza. “Sto costruendo una cattedrale”. E con il braccio indicò la valle dove si stava innalzando una grande costruzione, ricca di colonne, di archi e di ardite guglie di pietra grigia, puntate verso il cielo.
Ecco questo è l’atteggiamento della mente e del cuore che noi sollecitiamo nel partecipare a questi forum: un grande ed umile lavoro dove ogni piccolo contributo è scritto ed inserito con l’atteggiamento mentale e la predisposizione dell’anima di chi vuole partecipare alla redazione di un grande progetto per la nostra Comunità modicana perché divenga grande ed orgogliosa di se come i nostri Padri, a giudicare quanto ci hanno lasciato, l’avevano prefigurata.

 

foto giovanni antoci

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