Modica, sul commissario ad acta per il PUC, la verità del presidente del consiglio comunale

Esternazioni in modo disavveduto in merito al PUC. Così le definisce il presidente del Consiglio comunale di Modica, Carmelo Scarso, le polemiche intervenute a seguito dell’insediamento al Comune di un Commissario ad Acta per l’approvazione del Piano Commerciale. “Se è vero, come è vero, che il Consiglio Comunale non ha trovato nei suoi componenti il numero sufficiente di Consiglieri per deliberare in merito alla Variante al PRG ed agli atti ad essa collegati, fra cui il PUC – precisa – è anche vero che la Regione Siciliana ha invitato gli enti comunali sprovvisti di tale strumento commerciale di esitarlo comunque, cioè anche senza alcun collegamento alla Variante al PRG. Quindi, non sussisteva alcuna ragione di incompatibilità, la quale era solo riferita alla Variante al PRG. In tale contesto la Regione Siciliana ha diffidato ulteriormente il Comune di Modica, e quindi il Consiglio Comunale per la esclusiva e funzionale competenza in materia, ad esitare il PUC di Modica e nel contempo ha comunicato l’avvio del procedimento per la nomina del “Commissario ad acta””. Tale diffida, protocollata in arrivo al Comune di Modica il 26 ottobre 2009, non è mai stato trasmessa al Consiglio Comunale, che ne è venuto a conoscenza solo attraverso il Commissario ad acta allorché si è insediato.
“Non è dato sapere – aggiunge Scarso – i motivi per cui il Consiglio Comunale non sia stato messo a conoscenza di tale atto di diffida e quindi del pericolo di commissariamento dell’organo consiliare. Fatto sta che questo avrebbe avuto ben più di due anni per esitare il PUC solo se lo avesse saputo o l’Amministrazione, che sapeva, lo avesse investito di tale problema. E’ tanto vero e grave tale fatto, cioè che il Consiglio Comunale non sia stato messo a conoscenza della diffida ad Esso diretta per competenza funzionale, che l’attuale Segretario Comunale facente funzioni, al fine di evitare tali incresciosi fatti, prontamente ha inviato una lettera all’Ufficio Protocollo del Comune per ordinare con effetto immediato che le comunicazioni dirette al Comune, che non abbiano carattere personale, debbano essere tutte trasmesse al Suo ufficio perché provveda, Lui e Lui solo, a inoltrarle agli Uffici Comunali competenti”.

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