L’atto incendiario al cronista Saro Cannizzaro. Il Gup condanna il primo degli autori. Due anni, con l’abbreviato

Condanna esemplare per uno degli autori dell’atto incendiario ai danni del cronista del Giornale di Sicilia, Saro Cannizzaro, capo redattore di radiortm.it, avvenuto la notte del 15 settembre scorso. Il Gup del Tribunale di Modica, Lucia De Bernardin, ha inflitto due anni di reclusione, col giudizio abbreviato, al pluripregiudicato modicano Mario Benzi, detto Giorgio, 26 anni, comparso in aula in stato di detenzione e difeso dall’avvocato Simone Venuti. Il giovane ha beneficiato dello sconto di un terzo della pena avendo scelto il rito abbreviato. Il pubblico ministero, Francesco Puleio, aveva chiesto la condanna a quattro anni di reclusione. Cannizzaro si era costituito parte civile attraverso l’avvocato Fabio Borrometi. Il Gup ha deliberato anche la refusione da parte di Benzi delle spese processuali, e il risarcimento danni in favore del giornalista che ha annunciato di volere devolvere la somma assegnata in beneficenza all’associazione onlus L’Arca. Benzi è stato, comunque, scarcerato(era detenuto dal giorno dell’incendio. Ora si attende l’altro processo, a carico del presunto complice, Carlo Assì, 60 anni, anche questi pregiudicato, che si sta celebrando col rito ordinario davanti al giudice monocratico e che, comunque, ha già confessato. Benzi doveva rispondere anche di inosservanza degli obblighi della sorveglianza speciale. Dopo avere incendiato il portone della casa di Saro Cannizzaro, nel centro storico, si era rifugiato nella sua abitazione con lo stesso Assì in orari in cui non poteva frequentare altre persone. Il giornalista, nel tentativo di aprire il portone si era procurato ustioni di primo e secondo grado alla mano. La polizia aveva effettuato una perquisizione domiciliare a carico del Benzi, il quale, alla vista della Polizia e alle domande pressanti su cosa avesse fatto poco prima, piuttosto tergiversava lasciando intuire che stesse celando la verità. Nascosto in una stanza attigua alla camera da letto, dietro una trave, è stato trovato, intento a nascondersi Assì. Successivamente nella casa di quest’ultimo, ben celato, in una nicchia in muratura, all’interno di uno sgabuzzino, era stato trovato un bidone di plastica contenente della benzina.

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