Modica, il sequestro di beni per 10 milioni di euro. Il Procuratore della Repubblica: “Vendite fittizie difficili da rilevare”

“E’ stato un sequestro per equivalente, come prevede la legge.  In sostanza – ha detto ieri in conferenza stampa il Procuratore della Repubblica, Francesco Puleio – viene sequestrato il profitto e l’equivalente del profitto. L’imprenditore operava attraverso società cartiere che avevano periodi di vita molto brevi, un anno e mezzo al massimo poi dichiaravano fallimento. La frode comporta un vantaggio per chi vende e per l acquirente e un danno per l’erario che non riscuoterà mai l’Iva. In 4 anni l’ammontare dell’Iva evasa ammonta a 11 milioni di euro. L’interessato, nonostante sia un possidente non era in possesso di beni equivalenti agli oltre 10 milioni. Ne abbiamo sequestrati circa tre milioni”. Per il colonnello Francesco Fallica si tratta di evasioni difficili da scoprire e pericolose perché i danni contro l’erario sono elevatissimi. “Molte attività economiche – ha detto – erano fatte su Malta. E’ un’attività molto complessa perchè si verifica viaggio per viaggio, spedizione per spedizione per dimostrare che si tratta di vendita fittizia”. Non c’è solo l’evasione fiscale ma anche la sleale concorrenza del mercato. “Siamo davanti a due tipologia di frode – ha spiegato il maggiore Massimiliano Pacetto. comandante polizia tributaria di Ragusa -. Il modicano in due anni più che triplicato il suo volume d’affari e riusciva e immettere merce sul mercato nazionale con uno scontro in partenza del 20%. In realtà la merce non usciva mai dall’ Italia ma si perdeva a Catania e nel napoletano”.

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