Pozzallo, fa scena muta davanti al Gip il pozzallese Basile

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Luciano Basile, 36 anni, il pluripregiudicato pozzallese arrestato dai carabinieri lo scorso 13 giugno in quanto ritenuto uno della gang che il 13 marzo scorso aveva compiuto la rapina aggravata con sequestro di persona all’interno di una villetta di Contrada Raganzino a Pozzallo. L’uomo, assistito dall’avvocato Rinaldo Occhipinti, è comparso dinanzi al Gip del Tribunale di Siracusa per essere interrogato tramite rogatoria essendo rinchiuso nel carcere di Cavadonna. Pochi minuti sono bastati al cancelliere per appuntare il “mutismo” scelto da Basile, sottoscritto dal Gip che adesso trasmetterà il fascicolo al collega di Modica. A questo punto l’avvocato Occhipinti percorrerà la strada del riesame. La notte della rapina, i malviventi, avevano staccato il contatore per l’energia elettrica della villetta che si trovava all’esterno, costringendo il figlio dei proprietari ad uscire di casa. Almeno tre persone lo avevano, a quel punto, aggredito e selvaggiamente picchiato provocandogli lesioni giudicate guaribili in 25 giorni. Reso inoffensivo il più giovane della famiglia, i ladri erano entrati nella villetta ed avevano costretto la madre che dormiva, strattonandola e minacciandola, ad aprire la cassaforte e a consegnare loro gli oggetti in oro e preziosi per un valore di circa novantamila euro. Prima di fuggire avevano chiuso dentro i proprietari. Secondo gli inquirenti, il “commando” era formato dalle tre persone che avevano agito e da una quarta che sarebbe rimasta fuori a fare da palo.

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