Modica. Torchi torna a parlare ma “non me ne sono mai andato”

Da quattro anni non parlava di politica modicana, sottraendosi a qualsiasi tipo di intervento pubblico. Piero Torchi ritorna a parlarne e lo fa in un momento di complessiva crisi della politica. L’attualità attira subito la sua attenzione, con il riconoscimento da parte della Regione del “Distretto turistico del Sudest”. “E’ il compimento del progetto per il quale ho speso gran parte della mia vita politica – afferma Torchi -. Fu condiviso con Fabio Granata prima e con Lino Leanza poi, con i quali immaginavamo questo territorio non solo per uno sviluppo contemplativo ma sociale ed economico. Mi stupisce il silenzio di molti, vista la portata dell’evento”. I quattro anni di silenzio politico di Torchi, sono coincisi con il periodo che l’ha visto al centro di una gravosa vicenda giudiziaria, terminata da qualche settimana con l’assoluzione. “Nonostante l’amarezza per la vicenda in sé – dice Torchi -, ho cercato di reagire con grande dignità e subendo in silenzio la campagna diffamatoria di chi mi ha sempre posto al centro dei suoi pensieri. Ritengo che se si ha la coscienza a posto, si può stare pazientemente ad aspettare le sentenze, non inveendo contro le altre istituzioni, che svolgono il loro compito. Forse un po’ più di prudenza – conclude – da parte di molti che hanno scritto e parlato, senza conoscere le cose, sarebbe giovata non solo a me ma alla città”. Rispetto al paragone con l’attuale amministrazione Buscema, Torchi cerca di “volare alto”: “Non commetterò mai l’errore, nel quale altri sono incorsi in questi anni, di finalizzare la loro azione politica ed amministrativa alla polemica fine a sé stessa; anche perché non esiste peggiore errore che guardare al presente, e soprattutto al futuro, con parametri del passato. Il nostro maggiore merito – afferma l’ex sindaco – fu di dare alla città un progetto di sviluppo, che oggi fatico ad intravedere. Vivendo fra la gente noto, con grande dispiacere, che questa oggi è stata azzerata quella capacità di sognare che nessuno ha il diritto di togliere ai propri concittadini”. I problemi del bilancio della città della Contea vengono ascritti, da parte degli attuali amministratori, soprattutto alle giunte Torchi. “Chi afferma ciò mente sapendo di mentire – risponde Torchi -. Attendo che, non tramite i giornali o in consigli comunali dove manca la mia presenza, ma in un confronto diretto, con carte e numeri alla mano, si confrontino con me. Allora dimostrerò la storicità ed il rapporto vero, tra i problemi attuali e quelli del mio periodo”. Quattro anni or sono si dimise per provare il “grande salto” verso il parlamento regionale, lo rifarebbe? “Sono convinto che da ogni esperienza si possa trarre insegnamento – risponde – ammettendo i propri errori; e quello fu un errore”. Su un possibile ritorno alla politica attiva, Piero Torchi è molto chiaro: “In questa domanda c’è oggi il grande problema che affligge la classe dirigente della nostra città – afferma -. Il dibattito inizia e si esaurisce sulle singole proposte di candidatura, nessuno parla di progetti e di rilancio di Modica. L’antipolitica si nutre dell’assenza della politica ed ha come unico vero antidoto, ritornare a fare politica fra e per i cittadini, gestendo i bisogni delle categorie produttive, le difficoltà di chi è rimasto indietro. Se per politica si ritorna ad intendere questo – conclude Torchi – non c’è bisogno di ritornare, perché non me ne sono mai andato”.

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