RAGUSA: ILLUMINAZIONE VOTIVA NEI CIMITERI Distefano: “Incomprensibili le recriminazioni di Laporta. Vogliamo giustificare gli atteggiamenti dei soliti furbetti?”

“Ma come si fa ad affermare che gli avvisi che i cittadini stanno trovando sulle tombe dei cimiteri, e che invitano a regolarizzare la posizione con riferimento all’allaccio del canone annuo riguardante l’illuminazione votiva, violino la privacy?”. E’ quanto afferma il consigliere comunale Emanuele Distefano, collaboratore del sindaco Nello Dipasquale per le problematiche cimiteriali, rispondendo alle critiche mosse da Angelo Laporta, legate in particolare al sito di Marina. “L’Amministrazione – continua Distefano – ha dimostrato il massimo rispetto nei confronti degli utenti. Vorrei ricordare a Laporta che è dall’inizio dell’anno che gli uffici del settore cimiteriale hanno ricevuto l’input per invitare i cittadini a regolarizzare la propria posizione. La scadenza, come comunicato pubblicamente anche dal sottoscritto, era stata fissata alla fine di aprile. L’azione è risultata efficace ma non soddisfacente. Per questo motivo, di concerto con il sindaco, con l’assessore Michele Tasca, con il capo di gabinetto, è stato deciso di procedere nella direzione di affissare gli avvisi sulle tombe. Avvisi che servono soprattutto a censire chi non è in regola e che non intendono violare la privacy di nessuno ma anzi si propongono di rendere giustizia a tutti coloro che risultano essere a norma a dispetto, invece, di quanti mantengono il classico atteggiamento da furbetti. Non c’è alcuna discriminazione. Ma solo la necessità, e questo Laporta lo deve ammettere, di garantire il rispetto delle regole. Invito, anzi, Laporta ad aiutarci in questa azione di sensibilizzazione. Sono gli amministratori, come anche nel suo caso essendo stato incaricato dal sindaco a detenere la delega riferita a Marina, a dovere dare per primi l’esempio, non avendo nulla da nascondere a questo proposito. Altrimenti, sembrerebbe come se si volessero giustificare, chissà per quale motivo, atteggiamenti che nulla hanno a che fare con le prassi che ogni buon cittadino deve cercare di porre in essere”.

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