PRESENTATO A RAGUSA IL PROGETTO “L’OTTAGONO” CHE METTE IN RETE LE AZIENDE DEL SETTORE ORTICOLO DELL’AREA IBLEA

Ottimizzare la produzione agricola, da sempre punto cardine dell’economia del territorio ibleo, attraverso l’applicazione di una serie di protocolli innovativi, puntando sulla qualità della produzione. E’ questo l’obiettivo principale del progetto “L’Ottagono”, presentato ieri pomeriggio presso i locali de La Cuccagna In a Ragusa. Durante il convegno sono stati esposti i punti chiave del progetto, ovvero il collaudo, il trasferimento e la diffusione di ricerche sui prodotti orticoli trasformati con riguardo alla sicurezza alimentare e alla qualità finale del prodotto. “Non è un progetto di ricerca ma trasferimento di ricerche già sperimentate – spiega il dott. Mario Puccio – Per il raggiungimento di tali obiettivi saranno trasferiti i risultati di alcune ricerche effettuate da Università ed Enti di ricerca su delle piattaforme produttive create per l’occasione grazie alla collaborazione attiva di aziende agricole della provincia di Ragusa”. Ne sono previste cinque: coltivazione in serra di pomodoro (Azienda Piombo), pomodorino (Consorzio Borgo Del Sole), melanzana (Azienda Fratelli Licitra), peperone (Consorzio Ortonatura), zucchina (Azienda Arte Bio). La trasformazione dei prodotti ottenuti sarà poi affidata all’azienda Ottagono, uno dei partner dell’iniziativa. “Gli ortaggi lavorati, ovvero le boccette – spiega la dottoressa Maria Scollo, coordinatrice delle varie azioni – saranno destinati non solo alla commercializzazione ma soprattutto alla divulgazione, tramite convegni, workshop e visite in azienda, degustazioni, materiale divulgativo e pubblicazione dei risultati sul sito web realizzato appositamente”. Un plauso particolare all’iniziativa arriva da Giorgio Carpenzano, direttore dell’Ispettorato Agrario Provinciale, che in apertura del convegno ha sottolineato l’importanza di un progetto che tende a valorizzare la produzione agricola, oggi più che mai in difficoltà. Un percorso iniziato una decina di anni fa con il progetto di ricerca triennale “Riduzione dell’impatto ambientale nella serricoltura meridionale” svolto dal Consorzio ITES (Palermo), con aziende agricole e società di servizi di Ragusa, grazie all’intraprendenza del prof. Alfonso Sciortino (allora direttore di alcune sezioni della Facoltà di Agraria di Palermo), che aveva lo scopo di migliorare le qualità organolettiche dei prodotti. “Tra le innovazioni introdotte, che confluiranno nel progetto L’Ottagono – ha spiegato Sciortino – l’utilizzo di nuovi materiali di copertura nelle serre come la patilite ma anche pacciamature biodegradabili (l’uso del mater B consente di smaltire la plastica in maniera naturale), piante biocide (Brassicacee) che producono sostanze chimiche che nel terreno uccidono o allontanano alcuni parassiti”. La sperimentazione è proseguita con le ricerche condotte dal Prai (Programma Regionale Azioni Innovative) attraverso il progetto L’Ottagono, una rete di cooperazione, sulle innovazioni su prodotti e tecnologie di processo, l’ottimizzazione delle operazioni primarie della trasformazione, le tecniche di stabilizzazione e processi di trasformazione, il sistema di rintracciabilità integrato con il sistema Haccp. Adesso, grazie alla partecipazione al bando Misura 124, sulla “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale”, è finalmente possibile mettere in pratica queste ricerche per verificarne i risultati, ovvero la qualità e la sicurezza del prodotto, come valore aggiunto del prodotto stesso ma anche come incentivo che consentirà agli agricoltori migliori vendite. “E sicuramente una delle poche armi per contrastare l’invasione di prodotti a basso prezzo provenienti dall’estero è educare il consumatore alla qualità – ha poi aggiunto in conclusione il dott. Franco Celestre – dalla quale scaturisce anche la sicurezza del prodotto, cioè la garanzia che un prodotto sia sano. Un discorso rivolto in particolare a quelli biologici, oggi oggetto di un interesse sempre maggiore, che saranno anch’essi prodotti nell’ambito del progetto”.

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