Modica, i giudici rimettono in libertà i fratelli Arrabito

Il Collegio Penale del Tribunale di Modica ha a rimesso in libertà i fratelli Bruno e Massimo Arrabito, accusati di estorsione aggravata e continuata a seguito della denuncia presentata nel luglio dello scorso anno dall’imprenditore sciclitano G.P., 63 anni. Al termine della scorsa udienza gli avvocati Carmelo Ruta e Ignazio Galfo avevano avanzato istanza di remissione in libertà(i due germani erano ai domiciliari)e nelle scorse ore i giudici hanno ritenuto accoglierla considerato che la presunta parte offesa aveva reso la propria testimonianza nel corso dell’udienza del 13 giugno durante la quale aveva raccontato la sua versione, certamente molto contraddittoria e che per alcuni tratti ha anche fatto emergere una situazione ben diversa rispetto a quella che aveva denunciato alla Guardia di Finanza. La sua testimonianza, infatti, all’incalzare delle domande della difesa, aveva di fatto “assegnato punti” ai due imputati poiché l’imprenditore ha ammesso di avere consegnato a Bruno Arrabito dei dischetti nei quali erano registrate le sue perfomance sessuali, cosiccome non ha convinto il fatto che l’imputato avesse installato una telecamera per riprendere l’incontro tra lo sciclitano e la cosiddetta “escort” senza l’assenso dell’uomo, sapendo che si trattava della propria abitazione facilmente individuabile. Troppi dubbi. Anche nel caso di Massimo Arrabito, l’avvocato Ruta ha fatto ammettere al teste che quest’ultimo gli aveva chiesto tremila euro in forma di prestito, assicurando che li avrebbe restituiti e che, oltremodo, aveva fatto intervenire telefonicamente la madre, per ottenere una dilazione(dunque anche in questo senso l’estorsione non avrebbe modo di concretizzarsi). Per la cronaca Massimo Arrabito resta ancora ai domiciliari ma per altra causa.

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