Lettera da Roma: “Grazie e medici e infermieri degli ospedali di Modica e Ragusa, io e mia figlia oggi viviamo”

“E’ grazie a medici e personale sanitario di Modica e Ragusa se oggi la mia bimba è con noi”. Veronica Palumbo, residente a Roma, il 24 dicembre scorso, all’ottavo mese di gravidanza, si trovava a Pozzallo per una breve vacanza. Proprio nella notte di Natale era arrivata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Modica e, dopo le prime cure, vista la gravità della situazione, era stata trasferita all’Ospedale “Arezzo” di Ragusa. La piccola Rebecca Blu nacque alle 2,32 del 25 Dicembre, e fu subito portata in Terapia Intensiva, mentre la giovane donna, dopo due interventi d’urgenza, fu ricoverata in Ginecologia. “Oggi – scrive la Palumbo – voglio esprimere sentimenti di vera gratitudine ed apprezzamento per la qualità delle cure e le attenzioni ricevute sia da me che dalla mia piccola e tengo particolarmente a farlo, quale segno di contraddizione nell’attuale clima sociale, che sembra penalizzare l’organizzazione sanitaria e sminuire la professionalità di tanti operatori, soprattutto nel Sud Italia. Vorrei citare alcuni nomi: gli infermieri Saverio Iacono e Francesco Mantello del 118 di Pozzallo, la dottoressa Stefania Barrera, del Pronto Soccorso dell’ Ospedale “Maggiore”, la cui diagnosi tempestiva ha contribuito a salvare la vita a me e alla mia bambina, il Dottore Bonanno, Primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “Arezzo” di Ragusa, che insieme alla sua equipe mi ha operata. Da tutti ho ottenuto una parola di incoraggiamento e gesti di simpatia da tutti, dalla Capo Sala all’ultimo ausiliario. La mia gratitudine al reparto di Neonatologia, diretto dal dottore Giaccone e a tutta la sua equipe medica e infermieristica”. La lista si allunga con la dottoressa Tatiana Trigilia, e l’infermiera Bianca Terranova. “Non avrei creduto possibile – aggiunge – stabilire una relazione di fiducia e di stima, che ho invece sperimentato, e mi ha aiutato molto in un momento difficile, trovandomi poi così lontana da casa mia”.

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