Morì una paziente pozzallese. Il Gup convoca il consulente tecnico nel processo contro i medici

Si attendeva la sentenza da parte del Gup, dopo che il pubblico ministero, Francesco Puleio, aveva chiesto il rinvio a giudizio di G.C., A.C.. e A.T., difesi dall’avvocato Enzo Cavallo, medici in servizio presso l’Ospedale Maggiore di Modica, accusati di omicidio colposo, e dopo le arringhe della difesa. Il magistrato giudicante, Lucia De Bernardin, invece, è uscita dalla camera di consiglio con un’ordinanza attraverso la quale dispone la convocazione del consulente tecnico nominato nel corso della fase preliminare delle indagini, Giuseppe Ragazzi, che dovrà riferire in merito alle sue conclusioni. Il perito è stato convocato per il prossimo 20 settembre. I tre, secondo l’accusa, avrebbero agito con negligenza e imperizia professionale, quali medici in servizio presso il reparto di Ortopedia dell’Ospedale Maggiore di Modica, nel corso delle visite specialistiche di controllo effettuate il 10, 15 e 19 luglio 2010 sulla paziente pozzallese S.C., affetta da frattura traumatica trimalleolare della gamba destra, già sottoposta il 28 giugno precedente a intervento chirurgico di osteosintesi, omettendo di adottare tutti gli accertamenti diagnostici(radiografia, analisi emato-chimiche, scintigrafia, ecografia, risonanza magnetica, tomografia computerizzata) ed i provvedimenti terapeutici (somministrazione, in prima battuta, di una terapia chemio-antibiotica, in attesa di successiva identificazione microbiologica) atti a contrastare l’infezione della ferita chirurgica ed osteomielite alla gamba destra della paziente, rilevati solo all’atto del ricovero d’urgenza avvenuto il 22 luglio presso il reparto di rianimazione, a causa dell’aggravamento delle condizioni generali della paziente, i cui elementi sospetti (“secrezione alla ferita chirurgica”, “stato febbrile”, “dolore”) dovevano essere già presenti e quindi adeguatamente considerati nel corso delle visite del 19 e del 15 luglio 2010, se non anche nel corso della visita del 10 luglio, per interrompere il nesso etiopatogenetico tra la diffusione dell’infezione e l’exitus, così determinando la morte di S.C., avvenuta il 5 agosto 2010, a causa di un’insufficienza respiratoria acuta.

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