“Siamo tutti emiliani”, da Modica l’invito alla rinascita alle comunità vittime del terremoto. Un migliaio di visitatori per l’art-show Welcome to Paradise.

“Siamo tutti emiliani”. E’ l’installazione concettuale, con un forte contenuto di solidarietà ma anche di invito alla rinascita, che arriva da Modica, città simbolo della possibile resurrezione post-terremoto, rinata barocca dopo il terribile sisma che nel 1693 distrusse tutta la Sicilia Orientale. E rinata talmente bella, grazie al contributo di architetti e maestranze del tempo pieni di creatività, talento e voglia di riprendersi la vita in tutte le sue forme, anche quelle dell’arte, che i suoi monumenti sono da dieci anni nella World Heritage List dell’Unesco. Il messaggio di solidarietà, ma anche di sostegno, incoraggiamento e fiducia nell’enorme potenziale creativo che è proprio degli italiani – e dei suoi ingegneri, architetti, designer e artisti – è una delle attrazioni di Welcome to Paradise, l’art-show in notturna inaugurato ieri sera e organizzato nell’ambito del cartellone Modica Miete Culture da Rionarte con la direzione artistica di Marcel Cordeiro. La performance, che vede la partecipazione di oltre quaranta artisti, si replica anche stasera dalle 20.30. Fra i temi di Welcome to Paradise – oggetto di installazioni, sculture e performance di danza e video – figurano numerosi argomenti di cronaca che, insieme al terremoto in Emilia, occupano le prime pagine dei giornali e dei telegiornali di queste settimane. Fra questi i suicidi legati alla crisi – con un’installazione arricchita da versi di Moni Ovadia – l’emergenza femminicidio in Italia (con 370 paia di scarpe, il numero delle donne assassinate negli ultimi cinque anni, e un’etichetta con nome e cognome della vittima), il ventennale della guerra nell’ex Yugoslavia e, in campo di salvaguardia ambientale, la tutela della mucca modicana, razza autoctona in via di estinzione: un modo per ricordare all’umanità intera, l’urgenza di non perdere le proprie radici – ma anche la storia, la cultura, le tradizioni, il linguaggio – in un mondo sempre più globalizzato e uniformato.Nei giorni scorsi, sempre a Modica, l’artista brasiliano Marcel Cordeiro ha realizzato “La Rivoluzione del Gelsomino”, prima installazione dedicata alla Primavera Araba e dedicata a Mohammed Tarek Bouazizi il giovane tunisino che nel dicembre 2010 per protesta contro il regime totalitario si diede fuoco accendendo la rivolta nei paesi africani e in Medio Oriente. Si tratta di una installazione sensoriale, con una fiaccola accesa fino al 29 giugno e duecento piante di gelsomino allestita nell’atrio di Palazzo San Domenico, sede del municipio. L’iniziativa, realizzata con il patrocinio del Ministero degli Esteri, ha ricevuto il premio di rappresentanza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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