Iabichella (Funzione Pubblica):”No ad una passerella politico-sindacale mascherata da protesta. Serve mobilitazione generale a Palermo e a Roma.”

La manifestazione provinciale di venerdi’ 22 giugno alla Camera di Commercio, organizzata dalla Conferenza dei Sindaci della Provincia di Ragusa, d’intesa con soli tre sindacati provinciali (Cgil, Cisl e Uil), seguita alla firma di un protocollo d’intesa redatto davanti al Prefetto di Ragusa, appare unicamente come un’ occasione di pubblicità politica per alcuni sindacalisti in odor di candidatura politica.
Il 31 maggio 2012 i Sindaci Iblei, durante la Conferenza dei Sindaci, allargata alle forze sindacali provinciali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confsal) , a seguito della proposta del Sindaco Dipasquale, proclamarono lo stato di mobilitazione generale della provincia di Ragusa. Per venerdì 22 giugno, difatti, era stata prevista una giornata di sciopero generale, in grado di mobilitare tutti gli stati generali provinciali e regionali, nonché i lavoratori stessi che sono i primi a risentire della crisi economica. Qualche giorno dopo – dice Giorgio Iabichella della Confsal -arriva l’inversione di rotta dei confederali di Cgil, Cisl e Uil che ritrattano l’accordo e puntano tutto sulla firma di un protocollo d’intesa atto a istituire, presso ogni Comune ibleo,”un tavolo tecnico-politico avente per oggetto la politica delle entrate e propedeutico alla stesura dello schema di bilancio di previsione”. Dopo la firma si è proceduto a tenere un’assemblea presso i locali interni della Camera di Commercio ove sono intervenuti i dirigenti confederali e di categoria dei soli sindacati della triplice sindacale (Cgil, Cisl e Uil).

Nessuno sciopero generale o forma di protesta eclatante. Nessuna mobilitazione dei lavoratori e dei sindacati provinciali e regionali, ma solo un’occasione per parlare di politica in una giornata che poteva, invece, diventare emblematica di quella lotta che i Sindaci Iblei (forse tra i pochi in Italia) volevano attuare al fianco dei sindacati e dei lavoratori, contro i tagli che lo Stato ha effettuato nei trasferimenti agli Enti Locali.

Noi della Fials (Funzione Pubblica della Confsal) non abbiamo accettato di assoggettarci a questa “manovra” ideata dalla triplice, ritenendo inadeguata e inutile l’assemblea tenuta all’interno della Camera di Commercio. Inoltre riteniamo che l’istituzione di quel tavolo tecnico-politico, proposto dalla triplice, potrebbe esser considerato, dai consiglieri comunali di tutti i Comuni, come un’offesa che li destituisce dal ruolo istituzionale che gli è stato affidato direttamente dai cittadini. Il Sindacato deve continuare a mantenere il proprio ruolo di controllore esterno dei conti dei Comuni.

Siamo disponibili a lottare in prima linea – conclude Iabichella – come abbiamo confermato anche al Sindaco Dipasquale ed alla Conferenza dei Sindaci , allorché si decidesse di azionare in modo concreto la macchina operativa per lottare attivamente contro i tagli “inconcepibili” effettuati dallo Stato italiano nei confronti dei Comuni. Siamo convinti che detti tagli metteranno in seria discussione tutti i servizi essenziali oltre che il pagamento puntuale delle retribuzioni di dipendenti degli enti e di tutte le ditte collegate. La nostra proposta? Organizzare una mobilitazione generale di tutti le forze sociali e politiche iblee in due giornate. La prima a Palermo e la seconda a Roma, rimostrando direttamente dinazi a coloro che stanno decidendo le sorti degli Enti locali e di tutti i dipendenti comunali e delle ditte collegate.

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