Processo Sexy/Gate. Modica, Bruno Arrabito parla a ruota libera del suo accusatore: “In fondo è la persona più buona del mondo”

Ha reso una lunga ed estenuante  deposizione ieri mattima, Bruno Arrabito, 53 anni, coinvolto insieme al fratello Massimo, nel processo sulla cosiddetta inchiesta “Sexy/gate” che portò al loro arresto, insieme allo sciclitano Francesco Statello, già condannato col rito abbreviato, dopo la denuncia alla Guardia di Finanza, per estorsione aggravata e continuata(i due germani sono stato da qualche giorno scarcerati). Arrabito davanti al Collegio Penale del Tribunale,  è stato chiaro e determinato con una postura sicura mostrando sicurezza in ciò che diceva. Ha “disegnato” il suo accusatore, Gugliemo P. come una sorta di dottor Jeckill e mister Hyde, sposato, con un’amante fissa da circa trentanni e una serie di avventure, l’ultima delle quali motivo della rottura del loro rapporto fraterno. “Per me è stato un punto di riferimento – ha detto l’imputato, che è difeso dall’avvocato Carmelo Ruta -. Lui si fidava di me, io di lui. Non nego di avere avuto prestiti per circa un miliardo di lire, ne avrò restituiti poco più di 250 milioni. Il problema è stata l’ultima donna della quale si era invaghito e per la quale voleva lasciare la moglie. Io era totalmente contrario a questa relazione”. Bruno Arrabito ha detto del famoso Cd dov’erano registrate immagini delle prestazioni sessuali del suo accusatore.  “Mi ha detto di tenerglielo io – ha spiegato – perchè nel suo ufficio il computer era utilizzato da parecchie persone e a casa il figlio era molto esperto. Lo conservavo insieme ad altri dischetti musicali. Ha detto a mio fratello di comprargli un computer portatile che avrebbe tenuto in auto e poi lo teneva nascosto nel portabagagli dell’auto sotto la ruota di scorta. Gli ho fatto molte cortesie, quando mi cercava lo aiutavo e anche lui lo faceva sempre, anche economicamente. Per me è una delle persone più buone che ci siano ma aveva la fissa delle donne e gli piaceva registrare i suoi incontri e poi rivederli”. Nel corso della deposizione Bruno Arrabito ha fatto rilevare che la questione dei Cd con le registrazioni è esplosa ad opera di Statello che era riuscito a sapere del dischetto e avrebbe minacciato Gugliemo P. “Con Statello – ha aggiunto – ho rapporti di conoscenza ma mi ha creato sempre problemi. Non sapeva del DVD, ma durante un incontro, probabilmente in qualche mia frase, avrà compreso che c’era qualcosa, non è improbabile che io abbia alluso”. Massimo Arrabito, difeso dall’avvocato Ignazio Galfo, si è avvalso, invece, della facoltà di non rispondere. Prossima udienza al 10 ottobre.

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