RAGUSA. Crisi economica, proposta del presidente provinciale Vargetto “Costituiamo un organismo titolato a seguirne le varie tappe”

“La vertenza scoppiata in seno al Gruppo Metra, senza voler entrare nel merito della stessa, impone una pacata ma urgente riflessione su ciò che rischia di accadere nel pianeta economico e produttivo della provincia di Ragusa, che sarà inevitabilmente lambito dagli effetti nefasti della crisi continentale che, finora, non ha risparmiato nessuno”. E’ il presidente provinciale dell’Upla Claai, Salvatore Vargetto, a lanciare una proposta di confronto su tematiche di cui, nei prossimi giorni, si sentirà parlare ancora con maggiore insistenza. “Proprio perché – aggiunge Vargetto – la situazione complessiva rischia di sfuggire di mano, abbiamo tutti l’obbligo di fermarci e di interrogarci su quale potrà essere il futuro delle nostre realtà piccolo e medio imprenditoriali. Più volte abbiamo sollevato la necessità di avviare dialoghi a più voci per individuare percorsi virtuosi che, ora più di prima, debbono permetterci di fronteggiare condizioni assolute non proprio ideali. A fronte di un disagio globale straordinario, occorrono provvedimenti straordinari che consentano di garantire alla componente economica iblea di coltivare chances consistenti rispetto ad una serie di episodi destinati a minarne alla base le fondamenta degli apparati istitutivi. Ecco perché riteniamo proporre al tavolo provinciale della concertazione l’istituzione, anche questa straordinaria, di un organismo di valutazione, magari da attivare in seno alla Provincia regionale, che, con la partecipazione dei rappresentanti di vari soggetti economici titolati e accreditati, possa seguire da vicino le varie fasi della crisi e, se necessario, proporre l’adozione di misure straordinarie che consentano, se non il superamento, quantomeno la possibilità di parare i colpi della stessa”. “Noi dell’Upla Claai – prosegue il presidente provinciale – riteniamo che il mondo imprenditoriale ibleo abbia in sé le caratteristiche e le potenzialità per limitare al massimo i danni. A patto, però, che ci si organizzi in modo responsabile e soprattutto trasversale, garantendo un coinvolgimento delle associazioni datoriali e delle organizzazioni sindacali, oltre che delle istituzioni locali preposte, allo sviluppo di un ragionamento più complessivo su come fare per uscire dal tunnel. L’auspicio è che la nostra proposta possa essere presa in considerazione per avviare riflessioni specifiche su quali potranno essere le strade da seguire per il futuro economico in provincia di Ragusa”.
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