RAGUSA: UNA CLASSE DI PRIMA ELEMENTARE A RAGUSA SI RITROVA DOPO QUARANT’ANNI. E C’E’ ANCHE LA MAESTRA CHE FA L’APPELLO

Ritrovarsi dopo quarant’anni. Stessi amici, stessa voglia di vivere. Con tutta una vita da raccontare. Ma con la stessa determinazione di andare avanti. L’incredibile “reunion” è riuscita agli allievi della prima elementare della Paolo Vetri dell’anno scolastico 1970-1971. Qualche giorno fa si sono rivisti in un noto locale di Ragusa e hanno avuto la sorpresa di avere in mezzo loro, così come quattro decenni fa, la maestra di allora, l’inossidabile Raffaella Bongiovanni che, dall’alto dei suoi splendidi ottant’anni, ha avuto modo di rievocare marachelle, sorrisi e pianti di quel gruppo di alunni che l’avrebbe accompagnata per cinque anni e che, come ha ammesso nel corso della serata con un filo di commozione, non ha mai dimenticato. Erano anni, quelli, di grande crescita per la città di Ragusa. Anni che difficilmente i protagonisti, anche se a quel tempo erano appena bambini, dimenticheranno. Erano gli anni quando ancora si andava a scuola un mese di mattina e uno di pomeriggio. Gli anni in cui le mamme, tutte casalinghe, mandavano i propri figli a scuola completamente soli e a piedi, facendo percorrere loro quelle strade di periferia, o meglio sarebbe dire di campagna, che ancora risultavano sterrate. Erano gli anni, così come è stato ricordato durante l’incontro, in cui, la mattina, la mamma ti dava una mela da dare alla maestra per augurarle il buongiorno. “Oggi, dopo quarant’anni – dicono gli alunni di allora – è nata in noi la voglia di rivedersi. Ci siamo cercati e ci siamo ritrovati tutti, regalandoci una serata in pizzeria dedicata ai nostri ricordi e ad una amicizia che, ne siamo certi, durerà ancora nel tempo. Gli inviti sono stati spediti anche a nostri compagni che oggi, per motivi di lavoro e di famiglia, si trovano all’estero, addirittura in America”. Alla fine, torta e brindisi d’obbligo, oltre ad una targa per festeggiare nel modo migliore la maestra Raffaella Bongiovanni che, per mantenere fede alla tradizione, ha anche chiamato l’appello.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa