Soppressione Tribunale di Modica, il sindaco: Oltre il danno la beffa!

Oltre al danno c’è anche la beffa, nel decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri, che ha tolto ogni speranza al Tribunale di Modica e non ha mantenuto nemmeno una delle promesse fatte in questi mesi di lunga trattativa con i funzionari del Ministero della Giustizia, che abbiamo condotto insieme ai rappresentanti dell’Avvocatura, della Magistratura e del personale addetto a questi uffici. Ad intervenire sulla vicenda è proprio il primo cittadino Antonello Buscema.
Il decreto infatti non solo dispone tout court la soppressione del Tribunale, ma aggiunge che “il Ministro della giustizia può disporre che vengano utilizzati a servizio del tribunale, per un periodo non superiore a cinque anni gli immobili di proprietà dello Stato, ovvero di proprietà comunale interessati da interventi edilizi adibiti a servizio degli uffici giudiziari e delle sezioni distaccate soppressi”. Ed è sin troppo facile immaginare che il Palazzo di Giustizia di Modica sarà tra quelli per i quali il Ministero si avvarrà di questa previsione, avendo proprio i suoi funzionari, a cominciare dal sottosegretario Mazzamuto, verificato la qualità di questi uffici giudiziari a fronte di quelli di Ragusa ai quali, secondo le previsioni di questo decreto, saranno accorpati sia il Tribunale di Modica che quello di Caltagirone.
Non solo, dunque, prosegue Buscema, ci viene sottratto il Tribunale, ma ci si vuole sottrarre anche la possibilità – a questo punto – di utilizzare la sede del Palazzo di Giustizia e ci si vuole costringere persino a continuare a pagare, a carico del bilancio comunale, le spese di gestione e manutenzione degli immobili.

La formulazione del decreto legislativo, che taglia senza alcuna eccezione e senza alcun distinguo tutte le sedi degli uffici giudiziari che erano state messe in discussione, cancella ogni traccia della disponibilità dimostrata in questi mesi dai funzionari del Ministero e dai componenti delle commissioni: non una disponibilità a privilegiare singoli casi, ma piuttosto la disponibilità ad attuare in modo ragionevole le previsioni della legge delega, che dava la possibilità di applicare criteri più adeguati di quello (peraltro ormai anacronistico) di salvare solo le sedi dei Tribunali nei capoluoghi di provincia).

Delle possibilità date dalla legge delega, infatti, oggi vediamo questo: il criterio della specificità territoriale applicato con la massima penalizzazione per la Sicilia (ben cinque tribunali chiusi, in uno dei territori più delicati del Paese sotto il profilo della legalità); il criterio della omogeneità applicato sovraccaricando il Tribunale di Ragusa, nelle condizioni in cui si trova, di quelli di Modica e Caltagirone; il criterio della situazione infrastrutturale applicato “abusando” di situazioni ottimali come quella di Modica, per consentire il funzionamento di situazioni disastrose come quella di Ragusa.

Coerentemente col fatto che in questi mesi non abbiamo condotto una battaglia urlata, mossa dall’emotività o peggio ancora da ragioni campanilistiche, siamo anche oggi perfettamente in grado di comprendere che nell’epoca della spending review appare assolutamente irragionevole aggrapparsi persino a quelle ragioni storiche e culturali che ben giustificherebbero il mantenimento del presidio di Modica. Ma se questo è vero, altrettanto irragionevole appare che dall’altra parte non si sia tenuto conto di alcuna ipotesi di riorganizzazione articolata e realisticamente più funzionale alla stessa revisione della spesa, oltre che agli obiettivi di un buon sistema giudiziario.

A questo punto, dichiara Buscema, chiediamo alla deputazione di impegnarsi, dovendo le Commissioni parlamentari esprimere un proprio parere, per ottenere almeno l’istituzione del Tribunale Unico Modica-Ragusa (giustificata a maggior ragione se viene confermato l’accorpamento di Caltagirone) attraverso una specifica previsione di legge da introdurre – per questo e per tutti gli altri casi simili in Italia – nella fase delle norme di coordinamento della riforma.
E in ogni caso, fermo restando che siamo pronti a sostenere ogni ipotesi, già al vaglio del Coordinamento dei Tribunali Minori, per contestare la costituzionalità della delega, il Comune di Modica condurrà in proprio una battaglia che serva almeno a tutelare la propria struttura.
Come avevamo già detto nei mesi scorsi, non vogliamo che la qualità della struttura di Modica finisca con l’essere utilizzata solo per venire in aiuto ai deficit di Ragusa, e non invece realmente valorizzata tra le ragioni – anche sotto il profilo del risparmio e dell’efficienza – che giustificano l’istituzione del Tribunale Unico e la sua sopravvivenza. In tal caso l’edificio, nel patrimonio del Comune, potrà essere utilizzato per scopi ben più utili alla città.

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