UN NUTRITRO GRUPPO DI ESERCENTI DI VIA CAVOUR A VITTORIA SI RIUNISCE IN COMITATO SOTTO L’EGIDA DELLA CONFESERCENTI

Nasce a Vittoria un comitato composta da un folto gruppo di commercianti che fanno parte del centro commerciale naturale di via Cavour/Bixio/Matteotti. L’organismo nasce sotto l’egida della Confesercenti dove ieri pomeriggio si è svolta la riunione costitutiva. Fanno parte del direttivo Luigi Marchi, Andrea Minardo, Fabio Ferreri, Raffaele Salvo, Peppino Berlino, Tony Impoco, Salvatore Lombardo. Questo comitato nasce al fine di far valere la voce delle imprese, che in questo periodo di forte crisi economica soffrono sempre di più e devono combattere quotidianamente contro le problematiche del settore Si intende inoltre avviare un’interlocuzione con l’ente locale per trovare strumenti e metodi destinati a migliorare il territorio ma anche le proprie imprese. Il comitato aderisce alla Confesercenti perché intravede in questa sigla sindacale un forte senso di condivisione nell’affrontare le tematiche del commercio. L’obiettivo del direttivo sarà quello della valorizzazione del centro storico al fine di renderlo sempre più vivo e sviluppare nuove forme di incentivi. “Solo con misure adeguate – spiegano dal direttivo – le piccole imprese, pur tra difficoltà crescenti, tra mille traversie, tra infinite peripezie, e con sacrifici e rinunce costanti, mettono a disposizione tutte le proprie risorse, tutti i propri risparmi, si aggiornano costantemente e quotidianamente affrontano la crisi dell’economia, la burocrazia, la criminalità, l’abusivismo e tanto altro ancora. Stiamo parlando di persone che non badano alle ore dedicate al proprio lavoro e che continuano a garantire l’occupazione dei propri famigliari e dei loro dipendenti”. Il direttore provinciale di Confesercenti, Massimo Giudice, ricorda che l’economia del paese “è basata sulle piccole imprese. In questo momento ci sono in Italia 4.000.000 di piccoli e medi imprenditori, 1.000.000 di collaboratori, 7.000.000 di loro dipendenti che stanno tirando la carretta di questa nostra malata economia. Dodici milioni di persone a cui dobbiamo dedicare tutta la nostra attenzione e tutti i nostri sforzi affinché l’azione propulsiva da loro svolta possa essere sostenuta e rinvigorita. Al tempo stesso però non possiamo e non vogliamo dimenticare tutti quegli imprenditori che nel corso degli ultimi anni hanno abbassato le proprie saracinesche, né quelli che dopo aver perso tutto, anche la speranza, sono ricorsi a gesti estremi. Ed è proprio pensando a questi ultimi che dobbiamo lavorare per prevenire, per supportare e sostenere le imprese in difficoltà, aiutarle a crescere ed impedire che il loro declino sia causato da norme ingiuste, da clausole vessatorie, dalla difficoltà di accesso al credito e da uno Stato e da enti che da noi pretendono puntualità e sacrifici e quando debbono rispondere dei propri impegni lo fanno con ritardi inammissibili”.

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