La soppressione del Tribunale di Modica. La nota del Segretario Generale CGIL Giovanni Avola.

La notizia, peraltro già insita nella natura del provvedimento del Governo, che il percorso sulla soppressione del Tribunale di Modica non è ancora definitivamente compiuto deve richiamare l’intesa classe dirigente di questa città ad un’ulteriore e profonda riflessione perché si ritrovi, in un clima di rinata passione e fermezza, la coesione necessaria su una linea di azione che condizioni in modo positivo l’esito che invece da più parti viene valutato scontato.

Stiamo calmi ma, comunque, vigili sulla vicenda del Tribunale”. Così si potrebbe sintetizzare il concetto espresso dal segretario generale della Cgil di Ragusa, Giovanni Avola, primo sindacato ad intervenire dopo la notizia, sulla soppressione del Tribunale di Modica. “Un percorso – spiega Avola – non è ancora definitivamente compiuto che deve richiamare l’intesa della classe dirigente modicana ad un’ulteriore e profonda riflessione perché si ritrovi, in un clima di rinata passione e fermezza, la coesione necessaria su una linea di azione che condizioni in modo positivo l’esito che invece da più parti viene valutato scontato”. Avola non intende appellarsi alla storia millenaria del Tribunale, tra i più antichi d’Europa e che già nel 1392 vantava i tre gradi di giudizio, ma allo spirito del decreto delegato che atteso il merito e il metodo applicato dal Governo, come da più parti acutamente si sostiene, non dispiega in modo corretto e uniforme i suoi obiettivi. “Ritengo – aggiunge – anche a tutela degli interessi degli operatori della giustizia che lavorano non solo nel Tribunale di Modica(non intendo immaginare l’impatto sul Tribunale di Ragusa del carico di lavoro di una giurisdizione territoriale enorme tra Caltagirone e Modica), concreta la possibilità di una precarietà e di una incertezza dei tempi di giustizia resi al cittadino per cui rimango convinto che l’ipotesi, più saggia ed equilibrata, sarebbe la soluzione dei tribunali riuniti come poterebbe essere quello Ragusa – Modica. Valuto che su questa ipotesi la Cgil di Ragusa è pronta a sostenere una legittima battaglia di giustizia elemento essenziale per assicurare elementari esercizi di democrazia in un territorio che si è mantenuto entro fisiologici livelli di malavita organizzata proprio per la presenza di un presidio giudiziario e su quanto intorno ad esso ruota”

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