Due campi estivi per i bimbi di Scicli, due per i bambini bielorussi e bosniaci Nei quattro progetti sono coinvolti oltre ottanta bambini

Scicli conferma la propria vocazione nella solidarietà verso i più deboli. Sono ben quattro i progetti avviati dalla giunta Susino e dall’assessorato alle politiche sociali retto da Nichetta Celestre nell’accoglienza estiva per i bambini meno fortunati. Due i campi estivi rivolti ai bambini di Scicli, per un totale di oltre settanta minori coinvolti. Il primo si intitola “Colora la tua estate III”, è stato affidato alla cooperativa sociale Concordia, e prevede attività ludico ricreative al quartiere Jungi e nelle borgate rivierasche sciclitane. E’ rivolto a minori svantaggiati la cui vicenda è tenuta d’attenzione dai servizi sociali del Comune.
L’altro progetto si intitola “Passaparola: Diamo voce alle emozioni”, ed è stato affidato alle suore dell’Istituto Maria Santissima del Rosario di Scicli. In questo caso le attività ricreative sono rivolte a minori segnalati dal Tribunale dei Minori. Altri due progetti riguardano invece l’accoglienza estiva di bambini bielorussi e bosniaci.
Scicli vanta una tradizione ventennale nell’accoglienza di minori che hanno subito le contaminazioni susseguenti all’incidente nucleare di Chernobyl. Come è noto, l’esposizione al sole ha un effetto preventivo importante ai fini di evitare l’insorgenza di neoplasie in questi sfortunati cittadini ex russi.
Il primo intervento riguarda tre bambini che saranno affidati a famiglie sciclitane, aderenti all’associazione Amici dei bambini bielorussi di Modica, mentre l’altro coinvolge quattro bambini bosniaci -orfani o figli di profughi-, affidati a famiglie sciclitane aderenti all’associazione Luciano Lama di Enna.
“I servizi sociali del Comune di Scicli hanno messo in campo un progetto organico, di ampio respiro, che ha attenzione a diverse fasce di disagio o di emergenza sociale -dichiara l’assessore alle politiche sociali del Comune, Nichetta Celestre-. Non è sfuggita alla nostra attenzione né la casistica di quei bambini che, per ragioni familiari, di povertà, materiale o culturale, non hanno l’opportunità di trascorrere il periodo di vacanza estivo in maniera formativa ed edificante, né la vicenda umana di bambini stranieri che hanno necessità e bisogno di un campo solare per disintossicarsi dalle radiazioni di cui il loro territorio è, ahinoi, ricco. Ancora, sono per noi altrettanto importanti i casi dei minori orfani di guerra o figli di profughi, che scontano la colpa di essere nati in un Paese in cui la guerra ha prodotto morte e devastazione.
Il Comune ha grande considerazione e gratitudine per le famiglie che anche quest’anno hanno deciso, con generosità e senso di umanità, di prendere in carico bambini stranieri, che avranno così l’opportunità di trascorrere una estate felice e salutare”.

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