Operazione “Hot Fruit”. Pozzallo, Scarrozza e Basile si avvalgono della facoltà di non rispondere

Innocente e all’oscuro dei fatti. Si è dichiarato in questi termini davanti al Gip del Tribunale di Modica, Elio Manenti, Alex Sessa, 19 anni appena, l’unico ammesso agli arresti domiciliari, nell’operazione “Hot Fruit” eseguita la scorsa settimana dai carabinieri della Compagnia di Modica. Il giovane pozzallese è comparso davanti al magistrato, assistito dall’avvocato Pietro Latino. Ha parlato liberamente sottolineando di conoscere le altre tre persone coinvolte nella vicenda, di non averle frequentate e, comunque, di non sapere nulla di quanto gli viene contestato, quello di essere l’esecutore materiale di due incendi ad un negozio di ortofrutta di Via Presidente Kennedy a Pozzallo(il mandante sarebbe il pachinese Giuseppe Vaccaro, 35 anni, anche lui fruttivendolo). Si è avvalso, invece, della facoltà di non rispondere il pluripregiudicato Emanuele Scarrozza, 32 anni, difeso dall’avvocato Enrico Platania, raggiunto dall’ordinanza di arresto in carcere, indicato quale mandante del danneggiamento a seguito dell’incendio del cinque ottobre scorso ai danni di una villetta pozzallese di Contrada Scaro Pantanelli. Il quarto arrestato è Luciano Basile, 36enne pozzallese, anche lui già detenuto(è rinchiuso nel carcere di Trapani ed è stato interrogato per rogatoria dal Gip del posto) per altra causa(è ritenuto uno degli autori di una rapina con sequestro di persona in una villetta di Contrada Raganzino). L’uomo, difeso dall’avvocato Rinaldo Occhipinti, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ora il Gip dovrà decidere se modificare i provvedimenti afflittivi. Le indagini presero le mosse dall’incendio della notte del 27 maggio 2011 quando a Pozzallo preso di mira il negozio di ortofrutta ubicato lungo una delle principali arterie stradali della cittadina rivierasca. L’evento si ripetè anche la notte del 16 novembre successivo.

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