Associazione in locali “agevolati”. Modica, il Pd chiede chiarezza

Nella calda Modica dei primi di luglio 2012, fra i tanti problemi della città, i ritardi dei pagamenti ai dipendenti diretti ed indiretti dell’ente, la sofferenza delle cooperative, le polemiche sul conto Consuntivo, c’è chi trova il tempo e lo spazio per occuparsi di “assegnazioni di locali ad associazioni culturali al Palazzo della Cultura”. È, infatti, con un’interrogazione consiliare che, il coordinatore cittadino del Pd, Giancarlo Poidomani ed il suo collega di partito, Innocenzo Roccasalva, chiedono al sindaco Buscema ed all’assessore alla Cultura, Sammito, di “sapere in base a quale criterio ad alcune associazioni culturali è stato assegnato un locale, per le loro attività, presso il Palazzo della Cultura”. I due consiglieri, affermano ancora: “Sappiamo, infatti, che molte associazioni culturali di Modica sono costrette a pagare affitti onerosi o trovare sede presso siti privati, mentre altre godono di un privilegio di cui non si comprendono le motivazioni”. È chiaro intuire che, probabilmente, vi siano delle associazioni, anche se indirettamente, chiamate in causa. L’associazione “Caffè letterario Salvatore Quasimodo”, ad esempio, è una fra le più attive in città e riesce, col proprio impegno e le proprie iniziative settimanali, a dar lustro alla città della Contea. È proprio quest’ultima fra le associazioni che godono del “privilegio” di cui parlano i due esponenti piddini, avendo la propria sede nella sala conferenze dell’ex tribunale, oggi Palazzo della Cultura. È dato da sottolineare, altresì, che il presidente dell’associazione “Caffè letterario Salvatore Quasimodo”, è anche direttore di una nota testata giornalistica cittadina, Rtm e questa testata è stata più volte fatta oggetto di critiche da parte di taluni esponenti del partito democratico. Già l’anno scorso, di questi tempi, le associazioni occupanti tutti gli immobili comunali erano state invitate dall’assessore Sammito con una lettera ufficiale, ad elencare le proprie iniziative ed i propri servizi per la città che giustificassero, così, la loro permanenza nei locali di proprietà comunale. Tornando all’interrogazione, Poidomani e Roccasalva, invitano il primo cittadino e l’assessore Sammito ad “attuare una rotazione quanto più democratica e trasparente tra tutte le associazioni culturali del comune di Modica”.

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