“QUESTA PROVINCIA NON LA VOGLIONO ACCORPARE MA ACCOPPARE”. IGNAZIO NICOSIA PROTESTA: “E’ ORA DI FARE SENTIRE LA NOSTRA VOCE”

“Più che accorparla, questa provincia la vogliono accoppare”. Utilizza l’ironia l’ex consigliere provinciale Ignazio Nicosia per descrivere le scelte del Governo nazionale che, in linea con la necessità di tagliare tutto e tutti, ha fatto finire nel calderone anche il mantenimento dell’identità dell’area iblea. “Una identità – spiega Nicosia – che, in 85 anni di storia, era stata faticosamente conquista. Mi dispiace che ci sia qualche rappresentante istituzionale che non ritenga questa una battaglia valida di essere combattuta. E’ vero, ci sono altre necessità. Ma mantenere l’identità territoriale del Ragusano è un percorso che deve vederci tutti uniti”. Ignazio Nicosia chiarisce nel dettaglio il proprio pensiero. “In passato – aggiunge – mi sono espresso a favore della soppressione delle provincie. E resto sempre della stessa idea. Ma tutte devono essere soppresse, nessuna esclusa. Questo, invece, è un gioco a rimpiattino. Che ci farebbe diventare “sudditi” di un’altra realtà territoriale, quella di Siracusa, facendoci compiere un passo indietro di quasi un secolo. L’identità territoriale della provincia di Ragusa deve essere pervicacemente mantenuta. Tra l’altro, così come hanno avuto modo di evidenziare anche alcuni esponenti delle istituzioni, su tutti il commissario straordinario dell’ente di viale del Fante, Giovanni Scarso, l’iter prefigurato dal Governo nazionale andrebbe a cozzare con l’autonomia della Regione Siciliana, in particolare con l’articolo quindici dello Statuto. Ma, per quanto ci riguarda, non ne facciamo un problema di codici e codicilli. E’, piuttosto, una questione seria che attiene il futuro e le chance del nostro territorio. Dove si andrà a fare vacanza? In provincia di Siracusa? O in quel lembo ibleo della provincia di Siracusa che un tempo si chiamava provincia di Ragusa? Inoltre, mi verrebbe da chiedere che fine hanno fatto i nostri politici ai più alti livelli. Non un solo grido di sdegno si è levato, a parte qualche singolo e sparuto caso, da parte dei nostri massimi rappresentanti. Ergo, questo accorpamento sta loro assolutamente bene. Cosa non si farebbe per riguadagnare un posto al sole. Sono i cittadini di questa provincia, però, ad essere sdegnati da tale atteggiamento remissivo e a chiedere di capire come muoversi per fare valere, alla massima potenzia, le proprie ragioni. E’ ora di fare sentire la nostra voce”.

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