Uccise la moglie a colpi di pietre. Modica, sconto di pena per Orazio Toscano. Cade l’aggravante della crudeltà

L’uxoricida modicano Orazio Toscano ottiene uno sconto di pena di due anni, rispetto alla condanna di primo grado emessa dal Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Modica, Sandra Levanti, il 17 giugno dello scorso anno. La Corte d’Appello di Catania ieri ha deciso di condannare l’uomo che uccise la moglie, prima strangolandola e poi colpendola alla testa con alcune pietre, a quattordici anni di carcere rispetto ai sedici contenuti nella sentenza di primo grado. I magistrati etnei, infatti, hanno escluso l’aggravante della crudeltà. Toscano, 41 anni, originario di Lentini ma residente a Modica, difeso dall’avvocato Saverio La Grua, quando finirà di scontare la pena, però, dovrà essere ricoverato in una casa di cura e di assistenza psichiatrica per altri tre anni. Si tratta di una misura di sicurezza che non era stata applicata dal Gup di Modica e per questo motivo la Procura della Repubblica aveva proposto appello. L’uomo dovrà, viepiù, provvedere alla refusione delle spese per il processo di secondo grado ai familiari della moglie, Maria Concita Russo, all’epoca trentaseienne. Toscano si trova rinchiuso nel carcere di Modica Alta dal 17 marzo del 2010, dopo essere stato arrestato dalla polizia alla quale si era consegnato nella stessa notte, accompagnato da un parente. In primo grado fu processato col giudizio abbreviato, condizionato alla perizia psichiatrica(in appello è stata richiamata la consulente d’ufficio). Il pubblico ministero, Alessia La Placa, nel 2011 aveva chiesto venti anni di reclusione. Toscano uccise la moglie nella tarda serata del 16 marzo 2010 in Via Mantegna Itria, dove i due si erano recati, dopo avere lasciato i figli nella loro casa di Via Nuova Sant’Antonio, per discutere della loro crisi coniugale. Gli avvocati Iwan Pediliglieri e Salvatore Citrella, hanno patrocinano i figli e i parenti della vittima, quali parti civili. Restano confermate le pene accessorie ovvero il risarcimento danni di 200mila euro per ogni figlio, 200mila euro per la madre e 80mila euro per ognuno dei nove fratelli della vittima.

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