Il ricordo della strage di Via D’Amelio, in un opuscolo di un assistente capo della polizia di Modica

Memoria di una strage mai dimenticata. E’ quella che ha messo dentro un opuscolo, patrocinato dal Siulp, sindacato unitario della polizia di Stato, Giovanni La Perna, assistente capo, oggi in servizio al Commissariato di Modica, dove racconta i momenti pre e post strage di Via D’Amelio nella quale rimasero uccisi in giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. Una raccolta di memorie pubblicata alla vigilia del ventesimo anniversario del tragico evento, che gode di una “considerazione” del Questore di Ragusa, Giuseppe Gammino, e della prefazione del dirigente del Commissariato, Maria Antonietta Malandrino. “A vent’anni dalla strage..l’odore che non mi lascia” è il titolo dell’opuscolo, che punta molto, proprio, sul concetto di “odore” che La Perna non riesce per anni a scrollarsi di dosso, un odore che, seppur non detto specificatamente, è quello dei corpi umani bruciati. Il poliziotto appare “segnato” dopo appena 18 mesi dal suo arruolamento, nella carriera e nella vita, visto che dopo il corso, da Trieste fu destinato alla Questura di Palermo. “Dopo un periodo di prova – scrive – passai da un servizio ad un altro. Fu in questo periodo che conobbi una collega(Emanuele Loi, ndr.). Quando tornavo a casa ascoltavo sempre i telegiornali per sentire se ci fossero novità su Palermo. Sabato 18 luglio, alle 14,30, partii da Modica per fare ritorno nel capoluogo. Pensavo: domani è domenica, se il turno finisce tranquillo potrò riposare e magari andare a fare un bagno a Mondello. La domenica iniziò tranquilla ma fu la domenica del 19 luglio 1992, quella che segno la mia vita per sempre”. Molti passaggi sono raccontati col cuore, alcuni di “pancia”, ma alcuni tratti sono molto commoventi e non manca, a chi lo ha già letto, di ritrovarsi con gli occhi ludici. Il libro sarà presentato a Pozzallo stasera dallo stesso autore.

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