L’OSSERVAZIONE DAL BASSO ……………..DI DIRETTORE. COMMISSARIAMENTO DELLA SICILIA? NON GRAZIE! NON SIAMO UNA COLONIA NE’ UNA RISERVA DI CACCIA!

La data del prossimo 24 luglio è importante per la Sicilia. Il presidente Lombardo va a rapporto da Monti. Il professore deve fargli l’interrogazione: Lombardo deve dimostrare al Premier la sostenibilità della finanza regionale. Il governatore siciliano è nell’occhio del ciclone. E’ aggredito da tutte le parti, è divenuto il “capro espiatorio”. Mi dispiace per tutti gli aggressori, ma in questi casi io sto dalla parte dell’aggredito. Non per difendere Lombardo, che è largamente indifendibile, né per altro, ma solo per principio. Per principio,infatti, ritengo che la verità non stia mai solo da una parte.
I danni politici che il Governo Lombardo ha determinato sono noti a tutti. Non serve ribadirli. Ma da questo a ridurlo a “unico responsabile” del disastro della Sicilia è troppo. Sento odore di bruciato, di concentrazione e di accanimento sul MpA, proprio in un momento in cui la Sicilia è al centro dell’interesse nazionale perché non è in linea con Roma, ha un governatore che non sta con la maggioranza di Monti, e, ancora, visto che Palermo ha un sindaco, Leoluca Orlando, convinto dipietrista in opposizione al Governo Monti, che c’è perfino una Procura che è entrata in collisione con il Quirinale, e visto che i conti della Regione siciliana sono ai limiti di guardia. La lettera di Monti a Lombardo non è farina del suo sacco.
La Sicilia, nonostante i suoi mali e la presenza della mafia, è stata sempre un “laboratorio politico” che ha influenzato la politica nazionale. I suggeritori di Monti vogliono evitare questa influenza.
Ma come si fa ad attribuire a Lombardo mali che sono frutto di un trentennio politico nel quale la politica romana, con la connivenza dei politici siciliani, è stata ridotta a colonia e a serbatoio di voti? Chi sono i suggeritori di Monti, che lo invitano, calpestando lo statuto siciliano, a commissariare la regione? Certamente c’è Pierferdinando Casini che complotta con Bersani per consumare la sua vendetta politica nei confronti di Lombardo. Di chi spada ferisce di spada perisce. Non bisogna dimenticare che Raffaele Lombardo è stato europarlamentare dell’ex CCD di Casini, segretario regionale dell’UDC e che con la fondazione del MpA ha dato un colpo grosso al
partito di Casini. Pierferdy è uno che è rimasto a galla politicamente grazie alla Sicilia; qui ha avuto contatti con tutta quella parte del’ex CCD, poi UDC, più malata e sospettata di collegamenti con la mafia; mentre lui oggi aspira al Quirinale, il suo ex grande referente siciliano, Totò Cuffaro, sconta, e giustamente, il carcere per aver favorito la mafia. Ma dov’era Casini quando governava Cuffaro? Ma come, non sapeva e conosceva tutti i danni che il cuffarismo stava creando alla Sicilia? Come poteva non sapere? Io non ci sto!
Non si può approfittare del disastro in cui si trova la Sicilia, e certamente anche per colpa di Lombardo, per fare sciacallaggio politico. Se noi siciliani siamo la causa dei nostri mali, è giusto che piangiamo i nostri mali, ma questo non può portare alla perdita e all’orgoglio di quell’essere siciliani che devono trovare la forze e le risorse umane e intellettuali per risollevarsi e costruire un nuovo futuro e cambiamento.
Lombardo dica dunque a Monti qual è realmente la situazione finanziaria della Sicilia e Monti faccia trasferire alla Regione i soldi che questa attende; quindi si dimetta e si vada immediatamente ad elezioni. I siciliani non accettano di essere considerati una colonia da commissariare sol per dare a qualcuno il piacere di vendicarsi e di vedere cuocere Lombardo nel suo brodo.
Il voto a ottobre è importante e necessario e sicuramente chi vuole ritardarlo al 2013 è per evitare che possa essere un test indicativo e capace di influenzare il quadro nazionale e gli assetti con cui i partiti si presenteranno al voto della prossima primavera.

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