L’UNIVERSITA’ IBLEA NON SI TOCCA, MA SERVONO AZIONI CONCRETE. “PENSARE IBLEO” LANCIA PROPOSTA PER SOTTOSCRIZIONE PUBBLICA

“La nostra Università non si tocca. No alla ventilata chiusura dell’unica facoltà rimastaci. No al disimpegno di Provincia e Comuni”. E’ quanto afferma l’associazione politico-culturale “Pensare Ibleo” che ha diffuso un documento per sottolineare la necessità di dire “sì, invece, al mantenimento del corso di lingue, ossia la struttura didattica speciale, sì alla salvaguardia dei 31 posti di lavoro che in una realtà e a fronte di una crisi del genere assolutamente non si possono perdere. Si trovino le migliori soluzioni”. “Pensare Ibleo” lancia anche qualche proposta. “Se necessario – prosegue il documento – si ricorra ai partner privati, si facciano offerte incentivanti che mettano il privato nella situazione di concorrere al meglio per sostenere la presenza universitaria a Ragusa. Se necessario, arriviamo a definire queste soluzioni addirittura impegnandoci all’attivazione di una pubblica sottoscrizione che consenta, in modo graduale ma costante, di saldare il debito con l’Università di Catania. Ci permettiamo di ricordare al rettore Recca che anche lui, in un modo o nell’altro, vanta radici che affondano in questo territorio. Noi sosteniamo che la punta di diamante della cultura iblea non può e non deve morire. E comunque non intendiamo fomentare alcuna polemica, nessuno prenda ad esempio i capponi di Renzo di manzoniana memoria: senza voltarci indietro e senza sprecare le nostre energie in un unico litigio, rimbocchiamoci le maniche e andiamo avanti. Per salvare l’Università, forse è la scelta migliore”.

nella foto enzo pelligra

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