Blitz dei carabinieri al Moletto di Marina di Modica. Sequestrate delle barche

I carabinieri sequestrano e chiudono il moletto di Marina di Modica. Ieri pomeriggio, poco dopo le diciassette i militari di stanza alla Capitaneria di Porto di Pozzallo sono arrivati in Piazza Mediterraneo  cominciando a sequestrare tutte le imbarcazioni che si trovavano ormeggiate nell’area del moletto prospiciente il Lungomare. Si è messa in subbuglio l’intera frazione balneare poiché col sistema del passaparola sono arrivati sul posto tutti i proprietari dei natanti lasciati nell’area. Una quarantina, in tutto, le imbarcazioni inventariate dai militari per essere sequestrate. Rimostranze della gente, ma i carabinieri avevano un ordine ben preciso che era quello di sgombrare il moletto, da qualche anno è stato inibito dalla Capitaneria di Porto poiché insicuro. Il Comune di Modica, diffidato, ha più volte apposto cartelli e transenne di divieto ma ciononostante i diportisti ma anche semplici bagnanti li hanno ignorati, addirittura hanno anche rimosso le transenne che sono anche letteralmente sparite. Nel mese di agosto del 2011 il consigliere comunale, Massimo Puccia, aveva chiesto la sistemazione del moletto, al fine di renderlo facilmente fruibile ed utilizzabile, e aveva chiesto anche di sapere quali direttive fossero state impartite all’Ufficio Tecnico per l’elaborazione di un progetto per il prolungamento e la sistemazione del moletto, a seguito della delibera del Consiglio Comunale di approvazione e inserimento nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche. Nel mese di luglio del 2010 erano stati affidati i lavori di messa in sicurezza del moletto con il rifacimento della pavimentazione di calcare duro locale, circa 450 metri quadri, e la posa in opera di una ringhiera all’Impresa Edilizia 2 G srl di Modica che si era aggiudicata i lavori per un importo di sessantacinque mila euro. Ci furono però intoppi burocratici che bloccarono tutto. Gli atti finirono a Palermo in attesa del nulla osta per l’avvio delle opere grazie alla sinergia tra Comune, Capitaneria di Porto e Demanio Marittimo. Un’altra ipotesi molto probabile e’ la contestazione dell’occupazione abusiva di suolo demaniale. Ora i tempi delle “vacche magre” sono scaduti.

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